Gli studi recenti degli astronomi rivelano novità importanti relative alla nostra galassia, grazie alle strumentazioni di osservazione: vediamo di cosa si tratta
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Lo studio delle stelle e dell’universo esiste dalla notte dei tempi: nell’antichità l’uomo ha sempre cercato risposte dal cielo, sia per le dinamiche terrestri, che per quelle prettamente stellari. L’astronomia è la scienza che si occupa dell’osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. Una scienza che si è sempre occupata delle leggi fisiche e chimiche che governano l’universo, cercando di studiarne l’origine e l’evoluzione.
Per capire e comprendere sempre più le dinamiche che hanno determinato la vita dell’universo la tecnologia all’avanguardia ha di fatto consentito che l’osservazione fosse via via più importante e esaustiva. L’implementazione della strumentazione atta a studiare la volta celeste e tutte le sue componenti visibili e riscontrabili, è stata sempre al centro della ricerca astronomica e delle sue applicazioni.
Il telescopio dell’Osservatorio di La Silla dell’ESO, situato nel nord del Cile, è il protagonista delle ultime rilevazioni sulla Via Lattea. La nostra galassia così importante e ricca di arcani, oggi ne ha qualcuno in meno. Grazie alle osservazioni, che durano da anni, delle sue stelle, della sua composizione e della sua conformazione, ora siamo in grado di capire qualcosa in più dei misteri della volta celeste.
L’irregolarità intrinseca della Via Lattea complica la sua osservazione dalla Terra, non essendo limpida e chiara al suo interno. Le difficoltà nascono dalla presenza di nebulose che oscurano i meandri della stessa galassia e impediscono misurazioni e rilievi. Ma molto si è capito comunque dal suo studio. per esempio siamo arrivati a calcolare il suo diametro, in circa 100mila anni luce e il suo spessore, in circa mille anni luce.
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Le stesse misurazioni appaiono però controverse proprio per la complessità dell’osservazione chiara. Cambiando prospettiva e punto di rilievo e man mano che si osserva e si calcola, qualcosa si aggiunge e va a modificare la precedente scoperta. E’ in continuo divenire la raccolta meticolosa dei dati provenienti dalle osservazioni rendendo pressoché impossibile la completezza dei dati raccolti.
L’ultima in ordine temporale è una scoperta che ci regala l’osservazione del cuore della nostra galassia. Una foto fatta, grazie appunto alle strumentazioni più all’avanguardia, ha permesso lo studio e la successiva realizzazione di una mappa storica della Via Lattea. Importantissima dunque la possibilità di mappare la galassia per studiarne l’evoluzione per quanto complessa e intricata.
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Le rilevazioni hanno indicato la presenza chiara di attività stellari come collisioni e formazioni di nubi gassose per arrivare alle esplosioni, tutte propedeutiche alla formazione attuale della Via Lattea. Indagare sulle attività passate consentirà di scoprire il presente e probabilmente dare indicazioni sul futuro.
Di certo ci troviamo all’interno di una realtà complessa e viva, in continuo divenire. La prova è data dalle fotografie che giornalmente sono state effettuate per una ricerca durata circa 15 anni, in grado di misurare ogni più piccolo movimento all’interno della galassia. Le variazioni e le loro misurazioni ci aiutano a comprendere l’affascinante storia della Via Lattea, dandoci l’opportunità di ricavarne dati fondamentali per gli studi astronomici e le loro implicazioni.