Parchi nazionali in Italia: il modo di fare la raccolta differenziata non va affatto bene. Ecco cosa accade in tantissimi comuni tricolori
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La raccolta differenziata dovrebbe essere ormai un’abitudine consolidata nel nostro Stivale eppure non è così. Lo vediamo quotidianamente, purtroppo, anche in grandi e rinomate città quello che avviene, solo per fare un esempio. Anche se ci pensano i dati a fotografare quello che avviene. Gli italiani faticano ad essere responsabili sui rifiuti anche nelle zone protette.
Lo rivela un report realizzato da Legambiente che all’interno di “Parchi Rifiuti Free” ha spiegato come i rifiuti abbandonati in giro e la loro gestione non corretta, non solo contribuiscono ad aumentare l’inquinamento intaccando la biodiversità e la catena alimentare, ma restituiscono anche una cartolina poco consona per quei luoghi protetti che sono ad alta votazione turistica. Cosa succede nei Parchi nazionali in Italia in fatto di raccolta differenziata? Ecco i dati.
La raccolta differenziata nei pachi nazionali in Italia non viene ancora fatta in modo corretto. È quello che descrivono i dati diffusi da Legambiente. Si tratta di tantissimi comuni italiani situati in zone di pregio naturalisto che restano ancora indietro con performance che non sono affatto sufficienti per azzerare lo spreco ed i rifiuti.
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Sono quasi 500 i comuni che ricadono nei 24 Parchi nazionali italiani nei quali la raccolta differenziata arriva appena al 61%, cresciuta negli ultimi due anni (2020-2021) di soli 3 punti rimanendo così sotto l’obiettivo del 65% che le amministrazioni locali avrebbero dovuto raggiungere già nel 2012. Sono solo 9 i parchi tricolori nei quali l’obiettivo è centrato. Si tratta di Dolomiti Bellunesi, Pantelleria, Maiella, Cilento, Cinque Terre, Asinara, La Maddalena, Val Grande e Arcipelago Toscano.
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Al primo posto c’è proprio il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che riporta una media della raccolta differenziata dell’86% con ben 13 dei 15 Comuni della zona protetta che ha raggiunto lo status di Comune Rifiuti Free. Cosa significa? Che la quantità di rifiuti pro-capite che viene smaltita è inferiore ai 75 Kg per abitante all’anno. Un esempio che tutti i comuni, soprattutto quelli dei parchi dovrebbero seguire non solo per ripulire meglio quelle zone ma per proteggere gli ecosistemi e tutelare tutte quelle specie che sono a rischio.