Sul Sole è comparsa una macchia solare enorme. Stime alla mano potrebbe contenere la Terra ben quattro volte
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Come riportato dalla NASA, le macchie solari sono delle aree più scure che si formano sulla superficie della stella (ovvero la fotosfera). A causarle sono è la temperatura più fredda rispetto a quelle zone confinanti. Eppure, dati alla mano, la loro temperatura è di circa 3.770 °C. Un freddo relativo dovuto alla presenza di fortissimi campi magnetici “che impediscono a parte del calore all’interno del Sole di raggiungere la superficie”. E ora sul Sole ne è comparsa una molto grande. Secondo le misurazioni questa macchia può contenere ben quattro volte la Terra. Sia chiaro, questa non è l’unica presente sulla nostra stella. Infatti gli esperti sono convinti che il Sole, nell’estate del 2025, raggiungerà il suo picco massimo di attività magnetica del suo ciclo di 11 anni.
La struttura di questa enorme macchia si è formata nella zona equatoriale della stella e gli scienziati l’hanno rinominata AR3190. In linea teorica questa è visibile a occhio nudo, ma attenzione: si tratta di un’azione da non fare perché chi dovesse compierla rischierebbe dei danni permanenti alla vista come la cecità. L’unico modo per ammirarla? Grazie ad appositi filtri solari, cchialini astronomici dedicati e strumentazione scientifica.
La NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration, per lo scorso 19 gennaio ha sottolineato una la probabilità di brillamenti solari di classe M e di classe X. Le probabilità? Rispettivamente del 60% e del 15%. Ma cosa sono? Si tratta di eruzioni solari estremamente violente durante le quali vengono espulse, nello spazio, importanti quantità di materiale stellare.
Dallo studio si ipotizza che questo materiale sarebbe potuto provenire dalla macchia AR3190. Una di quelle posizionate di fronte alla Terra. Questo evente non deve essere assolutamente sottovalutato. Il motivo? Il nostro pianeta correrebbe il rischio di essere investito da flusso altamente energetico di plasma che darebbero vita a una tempesta geomagnetica di classe elevata.
Durante le scorse settimane, dalla macchia solare AR3182 – attualmente sulla zona periferica del Sole – ha dato vita a un vento solare diretto verso la Terra che si è tradotto in una debole tempesta geomagnetica di classe G1, i cui effetti sono stati presenti fino allo scorso 20 gennaio. Ma qualora dovesse vedere la luce una tempesta geomagnetica di classe G5 – ovvero la più energetica in assoluto – si correrebbe il rischio di un medioevo tecnologico. Infatti i satelliti verrebbero fritti causando problemi alle linee elettriche e internet. Stime alla mano servirebbero mesi per ripristinare le infrastrutture iperconnesse. Già nel 1800 avvenne un evento simile, tnto che i telegrafi presero fuoco ma soprattutto causò l’aurora boreale nei cieli di Roma.