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Raccolti di grano a rischio: la soluzione arriva da un’antica tecnica

Con la crisi climatica che ha colpito il nostro pianeta negli ultimi tempi, potremmo rimanere senza alcuni prodotti, per noi, fondamentali

Grano-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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Secondo le previsioni della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, la produzione cerealicola per l’anno 2022 potesse subire una diminuzione di 16 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Il calo maggiore riguardava il mais, seguito dal riso e dal frumento.

E’ stato, inoltre previsto che, per tutto il 2022 ed anche il 2023 ci potrebbe essere una diminuzione nell’utilizzo del grano di, circa, lo 0.1 % rispetto agli anni precedenti. E’ indubbio che la siccità che ha colpito il nostro pianeta negli ultimi anni, ha portato con sè risvolti negativi per le nostre colture.

I raccolti sembrano essere insufficienti per il fabbisogno delle popolazioni a livello mondiale. I dati presentati dall’Institute for Global Health University College London parlano chiaro. I cereali, a causa del cambiamento climatico, sono quelli che subiscono maggiori perdite di rendimento.

Una tecnica antica per migliorare le colture dei cereali

Cereali-Pixabay-OrizzontEnergia.it

Una delle soluzioni a cui si può pensare è la diversificazione all’interno dell’appezzamento del terreno stesso. Potrebbe essere, per i piccoli agricoltori, la strategia migliore da adottare. Sono arrivati alla stessa conclusione anche degli scienziati statunitensi del Giardino Botanico di New York del Dipartimento di Sviluppo Internazionale dell’Università Clark.

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Insieme ad un team di altri colleghi dell’Università del Canada e del Regno Unito, hanno potuto verificare la teoria della policoltura verificandola con degli esperimenti. Già nel 2011 il professor Morgan Ruelle potè notare una strategia di coltivazione differente da quella delle nostre zone.

In alcune comunità agricole dell’Africa, del Caucaso e di alcune isole greche veniva praticata una tecnica molto antica risalente a più di 3.000 anni fà. Si tratta di mescolare alcune specie cerealicole, tra cui riso, miglio, frumento, segale, orzo e di seminarle insieme.

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Tale tecnica porta il nome di maslins. Gli studi effettuati fino ad ora hanno dimostrato che le miscele rendono molto di più nonostante le imprevedibili precipitazioni di pioggia. Inoltre, rispondono molto bene anche agli attuali cambiamenti climatici. Forse, rifarsi al passato potrebbe dimostrarsi la scelta giusta.

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