La scienza lo conferma: passare del tempo a contatto con la natura fa bene. Finalmente una ricerca fornisce le prove a favore della tesi. Vediamo.
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La natura sta passando veramente il suo periodo peggiore. Quella che è la nostra casa, il nostro habitat ed ecosistema viene da anni bistrattato, usurpato e sfruttato dall’uomo stesso.
La crisi che attraversiamo oggi nella contemporaneità e che pare essere incontrovertibile è frutto di tutto questo. Ecco cosa abbiamo perso: salute mentale e cure disponibili per tutti, uno studio finlandese fornisce le prove.
Passare il tempo nella natura fa bene. Ecco la prova fornita dallo studio finlandese
La soluzione a numerosi nostri problemi si trova distesa su un prato d’erba. Una ricerca finlandese, di recente pubblicata su Occupational & Environmental Medicine, dimostra e rintraccia gli effetti positivi di visite alla natura effettuate nell’arco della settimana. Passare del tempo a contatto con la natura, informa lo studio, riduce di 1/3 la necessità di ricorrere a farmaci nel contrasto di patologie a carico del sistema nervoso.
Si parla di salute mentale, ebbene sì. Visitare un parco 3 o 4 volte ogni sette giorni, ridurrebbe il rischio di nevrosi e patologie mentali, incredibile. A ridursi è anche il rischio di ipertensione ed asma. Il team di ricerca fa parte del Finnish Institute for Health and Welfare di Kuopio, in particolare del dipartimento di sicurezza della salute (Department of Health Security).
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Visitare aree prive di edifici o costruzioni come parchi, spazi verdi urbani, orti comunitari o botanici riducono notevolmente la necessità di ricorrere a farmaci per la cura di patologie quali ansia, insonnia e depressione. Il confronto è con quei cittadini costretti a vivere in metropoli sovraffollate e città ricolme di macchine, smog, edifici e cemento.
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Come è stata condotta la ricerca? I risultati si basano sui dati raccolti su salute e benessere ricavati dalle risposte fornite da 16.000 residenti selezionati randomicamente fra tre aree urbane finlandesi: Espoo, Vantaa e Helsinki. Le stime hanno evidenziato che maggiore è l’impossibilità di accedere a spazi verdi o blu, maggiore è il riscontro di problemi di salute. Le comunità più povere hanno minore possibilità e tempo da dedicare al contatto con la natura, chiaramente.