Rifiuti pericolosi, quello che accade in Europa deve far riflettere. L’analisi della Corte dei Conti mette in allerta sulla situazione
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La questione dei rifiuti riempie il dibattito contemporaneo. Urge diminuirli in modo drastico adoperando forme di riciclo e di riuso per rimettere in circolo le materie. Così le risorse sfruttate diminuiscono come anche gli sprechi ed i rifiuti stessi che continuano ad avere una seconda vita e a rinascere. Sono questi i principi che stanno alla base dell’economia circolare che permettono di instaurare un nuovo modello di business e di vita.
Molto si è fatto in Europa ma evidentemente non è ancora sufficiente. A dirlo è l’analisi realizzata dalla Corte dei Conti che nel documento “Azioni dell’UE per fare fronte ai volumi sempre crescenti di rifiuti pericolosi” non dà affatto buone notizie. Emerge, infatti, che i rifiuti pericolosi sono ancora troppi e anche in aumento. Vediamo tutto nel dettaglio.
Rifiuti pericolosi, i dati della Corte dei Conti
La quantità di rifiuti pericolosi presenti in Europa preoccupa molto. Le misure messe in campo sono inefficienti stando a quanto evidenziato dal report della Corte dei Conti che spiega come gli scarti dannosi per la salute e l’ambiente necessitano di interventi diversi.
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Parliamo di materiali tossici, irritanti ed esplosivi che vengono prodotti soprattutto (75%) dal settore manifatturiero ma anche dal trattamento delle acque e dei rifiuti, senza dimenticare quello che avviene ogni giorno in casa con gli scarti che gettiamo come i detergenti, i medicinali scaduti, prodotti elettrici ed elettronici, le batterie a fine vita. Sono tutti materiali che andrebbero trattati in un certo modo.
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Cosa fare dunque? Secondo la Corte dei Conti bisognerebbe intervenire in maniera trasversale non solo per effettuare una classificazione più efficace ma anche per garantire una migliore tracciabilità dei percorsi che i rifiuti, soprattutto quelli pericolosi, fanno, partendo da una netta diminuzione degli scarti che non vanno gettati ma avviati al riciclo, senza mettere da parte il contrasto al traffico illecito. Di riciclo e recupero di energia parla Eva Lindström, membro della Corte che ha spiegato come l’analisi metta nero su bianco che in Europa prevenzione e trattamento dei rifiuti pericolosi sono azioni che ancora faticano ad affermarsi ma che presentano diverse opportunità.