Riscaldamento globale: i pesci si fanno sempre più piccoli

Il riscaldamento globale comporta numerosi problemi, tra cui la dimensione di alcuni animali marini: i pesci sono sempre più piccoli.

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Pesci in acque cristalline (Canva) – Orizzontenergia.it

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Sembra incredibile, eppure sta succedendo davvero: i pesci stanno diventando sempre più piccoli. La causa è il riscaldamento globale. Secondo gli studiosi, questo fenomeno è già accaduto in passato, e potrebbe essere l’inizio di un nuovo ciclo. Lo studio affrontato dai ricercatori è stato pubblicato recentemente sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

La ricerca è scattata dopo gli esami in laboratorio su vecchi sassolini prelevati dai fondali marini. La comunità scientifica è preoccupata. I test sui sassi prelevati, che altro non erano che otoliti, ovvero dei piccoli sassi che aiutano i pesci a percepire i suoni, i movimenti nell’acqua e a mantenere l’equilibrio. Gli otoliti contengono preziose informazioni non solo per il presente, ma anche per il passato.

Dimensioni sempre più piccole: i pesci cambiano a causa del riscaldamento globale

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Banco di pesci (Canva) – Orizzontenergia.it

Che cosa sono, di preciso, gli otoliti? In realtà, gli otoliti sono delle strutture minerali di carbonato di calcio e presentano una morfologia diversa in base alla specie. Anche l’essere umano presenta questa particolarità, all’interno dell’orecchio. Grazie al loro studio, gli studiosi capiscono le dimensioni della singola specie a cui appartenevano in passato.

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Se gli otoliti sono di grandi dimensioni, significa che appartenevano a pesci di grandi dimensioni, e così il contrario. Questi minerali sono importanti per analizzare non solo la grandezza, ma anche l’età dei pesci. Che cosa è stato scoperto nello studio? Che la taglia media dei pesci ha subito, nel corso degli anni, una trasformazione, diminuendo del 35%.

Ogni specie ha subito trasformazioni differenti, con la conseguenza che, a causa della diminuzione di grandezza, i pesci piccoli sono aumentati drasticamente, incidendo sull’ecosistema. Le conseguenze di tale trasformazione sono guardate con molta attenzione, poiché l’ecosistema e la fauna marina potrebbero essere stravolti per sempre.

Stravolgimento dell’ecosistema: l’analisi sugli otoliti

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Un pesce degli abissi (Canva) – Orizzontenergia.it

I ricercatori hanno analizzato la grandezza degli otoliti ritrovati, riuscendo a fornire le dimensioni più o meno esatte di pesci vissuti anche 800 mila anni fa, risalenti al Pleistocene. L’intento è stato quello di cercare di capire la reazione dei pesci mesopelagici, cioè quelli che vivono nelle profondità remote, ai cambiamenti climatici.

Capire la reazione delle specie di pesci nel corso dei secoli è importante per fare un quadro sul futuro del pianeta. Durante le ere più fredde, i pesci si sono ingranditi, con il caldo, si restringono. Un fenomeno preoccupante per l’ecosistema marino: i pesci costituiscono più della metà della biomassa di pesci nelle profondità e cento volte in più del pesce globale.

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Il riscaldamento delle acque dei mari è un danno enorme, e potrebbe stravolgere l’ecosistema. I pesci mesopelagici sono fondamentali perché contribuiscono a ridurre l’anidride carbonica dell’atmosfera, assorbendo CO2 attraverso il consumo di plancton. La crisi climatica, però, sta colpendo anche loro, innescando una reazione a catena che arriva fino a noi.

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