Gli scienziati hanno scoperto un asteroide di 4 miliardi di anni, praticamente indistruttibile: se colpisse la Terra cosa accadrebbe?
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Si chiama Itokawa ed è un asteroide scoperto e analizzato da un team di scienziati australiani della Curtin University. L’asteroide è costituito da detriti rocciosi e da polveri risalenti a 4 miliardi di anni fa, quindi ha quasi la stessa età nel nostro sistema solare. La scoperta è stata sorprendente e potrebbe fornire alcune risposte importanti sulla durata degli asteroidi.
Il team ha studiato le particelle di polvere raccolte dalla superficie dell’asteroide, che dovrebbe essere lungo circa 500 metri ed è distante circa 2 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Inoltre, è alla stessa distanza dalla sonda Hayabusa 1 e dall’Agenzia Spaziale Giapponese. In realtà, Itokawa non è una singola roccia, come un comune asteroide, ma è un ammasso di polvere e detriti.
Come accennato, l’asteroide non si presenta nella forma più comune. Non si tratta di una singola enorme roccia, ma è un cumulo di detriti e macerie, che avvolgono spazi vuoti. Probabilmente, come afferma il professor Fred Jourdan della Curtin University, Itokawa ha subito uno scontro con un altro asteroide, venendo polverizzato.
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La collisione tra i due asteroidi è avvenuta almeno 4,2 miliardi di anni fa. A sorprendere è la sopravvivenza dei detriti. Che fluttuano nell’universo da miliari di anni. In pratica, Itokawa è indistruttibile, a differenza degli asteroidi monoliti, che hanno durata media di qualche centinaia di migliaia di anni.
Il professor Nick Timms, che ne ha curato lo studio, poi pubblicato sulla testata PNAS, rivela che la scoperta apre nuovi orizzonti. Prima d’ora, infatti, non era mai stata testimoniata la durata eterna dei detriti degli asteroidi. E se colpisse la Terra? Ciò sarebbe un grosso problema, ammette lo studioso, perché sarebbe quasi impossibile distruggere e polverizzare, ma anche solo deviare, tutti i detriti.
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Sarebbe la fine per il nostro pianeta e sarebbe impossibile progettare strategie di difesa. Tuttavia, la buona notizia è che si possono sfruttare le informazioni acquisite per studiare nuovi approcci di difesa e di attacco. Ad esempio, l’unica salvezza sarebbe usare l’onda d’urto di un’esplosione nucleare nello spazio per spingere l’asteroide di macerie fuori rotta, senza poterlo annientare.