Gli Stati Membri dell’Unione Europea esportano i propri rifiuti verso i Paesi terzi. Ma ora il Parlamento Europeo sta varando una nuova legge
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Perché i Paesi europei esportano i rifiuti? La risposta è incredibile. Questi, infatti, non hanno abbastanza capacità di gestione dei rifiuti all’interno dei loro confini. Inoltre, esportare i rifiuti a paesi in via di sviluppo può essere più economico che gestirli internamente. Tuttavia, questa pratica è stata criticata perché può causare problemi ambientali e sociali nei paesi che li ricevono. Basta solo pensare che nel 2020, le esportazioni di rifiuti dell’UE verso i Paesi terzi hanno raggiunto 32,7 milioni di tonnellate, rappresentando circa il 16% del commercio globale di rifiuti.
Inoltre, ogni anno vengono trasportati circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti tra i Paesi UE. Per questo motivo, il Parlamento dell’Unione Europea ha adottato una nuova legge per riformare le procedure e le misure di controllo delle esportazioni di rifiuti, pronti ad avviare i negoziati con gli Stati Membri. Questa decisione arriva dopo la proposta di riforma delle norme UE sulle spedizioni di rifiuti presentata dalla Commissione UE il 17 novembre 2021.
Cosa prevede la nuova legge del Parlamento Europeo
La nuova legge proposta dal Parlamento dell’Unione Europeo mira a migliorare la protezione ambientale e la salute umana, utilizzando i rifiuti come opportunità per raggiungere gli obiettivi UE di un’economia circolare e a zero emissioni. I deputati sostengono il divieto di esportazione di tutti i rifiuti UE destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, con eccezioni limitate e giustificate. Inoltre, sostengono che le esportazioni UE di rifiuti pericolosi verso paesi non OCSE dovrebbero essere vietate.
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Esportazioni di rifiuti non pericolosi per il recupero saranno ammesse solo nei paesi non OCSE che danno il loro consenso e dimostrano la capacità di gestirli in modo sostenibile. La Commissione redigerà un elenco di tali paesi, che verrà aggiornato annualmente.
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La Commissione monitorerà più da vicino le esportazioni di rifiuti verso paesi dell’OCSE per garantire che vengano gestiti in modo rispettoso dell’ambiente e che non influiscano negativamente sulla gestione dei rifiuti domestici. Tra le altre misure, vi è il divieto di esportazione di rifiuti di plastica verso paesi non OCSE e l’eliminazione graduale dell’esportazione verso paesi OCSE entro quattro anni. Il Parlamento chiederà inoltre la creazione di un meccanismo di selezione basato sul rischio a livello EU per orientare i paesi europei che effettuano ispezioni a prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.