Batterie ad aria compressa: cosa sono e perché sono un esempio di sostenibilità

Batterie ad aria compressa, un’interessante innovazione volta ad implementare la transizione energetica: vediamo di cosa si tratta

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Batteria aria compressa Cina-Facebook-OrizzontEnergia.it

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La ricerca sulle innovazioni nel campo delle fonti rinnovabili si è concentrata sul loro reperimento e sul loro sfruttamento. L’ambito della transizione energetica si compone di una serie di tecnologie all’avanguardia che consentono di produrre energia elettrica attraverso le risorse naturali come Sole, vento e acqua. Obbiettivo raggiungere la decarbonizzazione del Pianeta, con la riduzione sistematica delle emissioni di CO2.

L’energia elettrica viene prodotta attraverso lo sfruttamento dell’energia cinetica basata sulla capacità di specifiche turbine di convertire l’energia di movimento in elettricità. Si chiamano dinamo è possono essere attivate grazie alle fonti di energia rinnovabile prima citate. Il processo, a volte, esprime un surplus produttivo di energia che viene immagazzinato nelle cosiddette batterie. Le batterie tradizionali al piombo o al litio, però, presentano notevoli problemi di sostenibilità ambientale sia nella loro costruzione che nel loro smaltimento.

Batterie ad aria compressa: l’innovazione

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Impianto aria compressa-Facebook-OrizzontEnergia.it

L’energia meccanica alla base della produzione dell’energia elettrica può essere convertita in energia potenziale e immagazzinata. L’idea è quella di stoccare dunque non l’energia elettrica ottenuta, ma quella che potrà essere riconvertita in energia cinetica utile alla produzione dell’elettricità al bisogno.

Da qui l’impiego di batterie ad aria compressa dove incamerare, con l‘energia elettrica in surplus, dell’aria appunto compressa che poi potrà essere sfruttata per azionare le turbine e generare la produzione di corrente elettrica. E i risultati degli esperimenti fatti hanno convogliato gli investimenti di molti paesi verso la costruzione di tali batterie di accumulo di aria.

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Serbatoi di aria compressa sempre più capienti e la Cina accende la più grande e la più avanzata. A Zhangjiakou, nel nord della Cina, è stato attivato un impianto derivato dal progetto dimostrativo nazionale di CAES avanzato. L’Air Compress Energy Storage, vale a dire lo stoccaggio energetico ad aria compressa.

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Si tratta di una batteria da 100 MW di potenza e 400 MWh che si affida ad una serie di innovazioni in grado di ottimizzare l’efficienza. L’obbiettivo è quello di fare a meno dei gas fossili, utilizzando il riciclo del calore di compressione e adottando tecnologie avanzate come lo scambio termico supercritico. I risultati della centrale fanno ben sperare per il futuro energetico sostenibile.

Lo stoccaggio di energia ad aria compressa è quindi la soluzione di energy storage su larga scala più adatta all’accumulo energetico. I vantaggi evidenti sono la grande capacità di stoccaggio, il basso costo, la lunga durata, la sicurezza e il rispetto ambientale. Un sistema in grado di sostenere le fonti di energia intermittenti come il fotovoltaico o l’eolico, andando incontro alle fluttuazioni della domanda di elettricità. Ciò risulta fondamentale per stabilizzare le reti elettriche di tutto il mondo.

 

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