Il consumo di alcool o di stupefacenti non è un vizio prettamente umano, in realtà, anche gli animali si ubriacano.
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Il vizio delle droghe e dell’alcool è un’abitudine prettamente umana? In realtà, la scienza ci dice altro. La ricerca di sostanze stupefacenti non è un istinto soltanto umano, ma appartiene a tutti gli animali, in particolare a quelli con facoltà cognitive maggiormente sviluppate. Certo, la modalità di ricerca è tra noi umani e tutti gli altri è differente. Oppure no?
Gli animali vanno alla ricerca di alcool per quale motivo? Probabilmente, non lo fanno per divertimento, o per dimenticare i brutti momenti, ma è una questione di sopravvivenza, di ricerca di cibo, anche se spesso così non sembra. È curioso scoprire questa stramba abitudine. Tanti animali, infatti, si abbandonano ai “piaceri terreni”. Vediamo alcuni casi.
Lo Steno, un particolare delfino, ad esempio, è solito masticare i pesci palla, contenenti una tossina velenosa, rilasciata in situazioni di pericolo. In questo modo, il delfino si sballa e nuota nel mare in maniera stordita e confusa. Oppure, gli alci, che sono soliti consumare mele fermentate per assorbirne l’alcool e ubriacarsi.
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La tupaia, un piccolo mammifero tropicale simile allo scoiattolo, fa scorpacciate di alcool, quasi quotidianamente, succhiandolo dal nettare di una palma chiamata Eugeissona. Un comportamento bizzarro. Stessa cosa, gli elefanti, i quali si cibano di frutta fermentata, forse per trovare piacere e divertimento.
E il cercopiteco? Questa scimmietta è ghiotta di canna da zucchero e di zucchero fermentato. Anche alcuni voltatili fanno uso di stupefacenti. È il caso del beccofrusone, un passero che, durante l’inverno, è solito consumare le bacche di sorbo, in questo periodo fermentate. Probabilmente, lo fa per riscaldarsi dal freddo, o forse chissà, per mero piacere.
E così anche le api, quando consumano troppo nettare fermentato. Mentre i pipistrelli, ghiotti di frutta, spesso si ubriacano attraverso la fermentazione. Infine, i giaguari, che per abitudine masticano una pianta rampicante chiamata Banisteriopsis caapi, la quale procura allucinazioni.
Di animali viziosi ce ne sono molti, tuttavia, ci sono anche delle specie che rischiano grosso se assumono alcool. Alcuni cervi o alci, ad esempio, rimangono con le corna incastrate nei rami degli alberi, o nei cespugli, oppure dei pettirossi scivolati dai rami e caduti a terra, morti stecchiti.
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Insomma, ogni specie animale è simile a noi, anche se si dovrebbe indagare bene sul perché ci si dedichi a certe passioni. Da una parte non bisogna umanizzare i comportamenti delle singole razze, dall’altra parte, però, non bisogna neanche pensare che gli animali non abbiano una propria coscienza e non possano abbandonarsi ad attività, per così dire, ludiche.