Grattacieli green, perfettamente ecocompatibili, innovativi e biosostenibili: vediamo di cosa si tratta
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Grattacieli e legno, un binomio suggestivo che richiama materiali antichi e tecnologia avveniristica. Si perché la bioarchitettura si fonda sull’utilizzo di materiali naturali e biologici, ma è fortemente supportata dalle innovazioni tecnologiche green. Il nuovo concetto che interessa le costruzioni e il mondo dell’edilizia recupera il materiale bio per eccellenza e ne fa interi palazzi, addirittura grattacieli.
L’idea, legata all‘utilizzo del legno come materiale principe delle costruzioni dei giorni nostri, proprio in virtù delle sue qualità indubbie, ha un punto debole. Vale a dire la necessità dell’approvvigionamento della materia prima. La situazione riferibile alle foreste di tutto il Pianeta è decisamente in crisi e la deforestazione rimane una preoccupazione e una delle principali motivazioni alla base del cambiamento climatico in atto in questo periodo storico.
Il National Geographic descrive l‘esperienza dell’Università della Finlandia orientale e nello specifico del Forest Research Institute. Il vice-presidente Antti Asikainen, professore di tecnologie forestali spiega la ratio alla base della costruzione di un grattacielo con il telaio interno interamente realizzato in legno massiccio.
L’idea è quella di utilizzare, per il futuro, una nuova gamma di prodotti tecnologici ad alta densità come appunto il legno massiccio. L’obbiettivo si lega perfettamente con la decarbonizzazione del settore delle costruzioni per arrivare a quella più globale. Ma come ottenere la materia prima senza andare ad impattare ulteriormente sulla deforestazione?
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E’ necessario pianificare le coltivazioni in funzione della fornitura di questi prodotti. Certo il climate change in atto non aiuta. Le strutture dei grattacieli del futuro prevedono uno scheletro in legno e lastre di cemento a separare ogni piano. In Finlandia c’è quello più alto al mondo: si chiama Joensuu ed è la casa dello studente. Le foreste autoctone hanno fornito il materiale di costruzione e l’esperimento è decisamente riuscito.
Ma le applicazioni derivanti dai prodotti delle foreste sono molteplici ed inaspettati. Dalla carta igienica agli asciugamani, con le fibre di legno di abete rosso intrecciate come il cotone. Pannolini e pellet che sfruttano pini gialli. Senza dimenticare il cartone ondulato in crescente richiesta da parte di aziende importanti come Amazon o Alibaba.
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Insomma la carbon neutrality passa anche dai materiali ecologici che non solo sostituiscono quelli la cui produzione immette CO2 nell’atmosfera, ma sono essi stessi parte del processo di decarbonizzazione del Pianeta. Gli alberi infatti immagazzinano il carbonio contribuendo alla depurazione dell’aria inquinata. Ed ora lo potranno fare le pareti dei nuovi grattacieli del futuro.
Un vantaggio ulteriore è rappresentato dalla duttilità del legno, più semplice da personalizzare sulle richieste dei clienti e con una velocità di progettazione e costruzione senza pari. A patto di moltiplicare la gestione forestale pianificata ed avere sotto controllo le forniture di legname disponibile, senza impattare sull’ambiente e la risposta sta nella diversificazione delle colture in un’ottica di gestione del rischio.