In Europa, nonostante gli incentivi alla produzione di energia pulita, le biomasse solide sono ancora poco sfruttate
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Quest’anno, con le bollette dell’energia elettrica e del metano alle stelle, molte persone, per scaldarsi, hanno ripreso ad utilizzare stufe e caminetti. L’Europa non è per niente d’accordo con le scelte di molte persone, ma affronta, forse, la questione dell’energia pulita senza fare i conti con la realtà.
I costi elevati del gas naturale hanno portato gli operatori energetici a sostituire i combustibili fossili con le biomasse. Questo ha innescato l’incredibile aumento del pellet utilizzato dalle famiglie per scaldarsi. Abbiamo assistito, quindi ad un incremento dell’8.1% di consumo di biomasse solide rispetto al 2020.
Di conseguenza, il risultato ottenuto dal consumo industriale e domestico delle biomasse ha raggiunto l’incredibile risultato di 104.2 milioni di tonnellate. Ha ottenuto, così, il primo posto nella produzione di energia rinnovabile. E ha superato di ben tre volte la produzione proveniente dall’eolico e dall’idroelettrico e di 7 quella prodotta dalle pompe di calore e dal fotovoltaico.
Il fatto che l’Italia sia al sesto posto per consumo totale, con una produzione di 7.59 milioni di tonnellate, la porta al primo posto come importatore di biomasse solide, soprattutto per uso domestico. Insieme all’Italia, i principali produttori e consumatori sono la Germania, la Francia, la Svezia, la Finlandia e la Polonia.
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Da questi dati si può facilmente comprendere che l’Europa non può fare a meno dell’uso delle biomasse legnose per produrre energia rinnovabile. Non può nemmeno pensare che la totale produzione di legname venga spostata per essere utilizzata a scopi non energetici.
Senza tenere conto che in molti paesi in via di sviluppo, l’energia da legno è una delle principali fonti dell’approvigionamento energetico totale. Qui, in Europa, è ancora considerata la prima fonte energetica rinnovabile, con il 45% di energia primaria.
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In uno studio di qualche anno fa, si leggeva che l’energia del legno è il gigante delle rinnovabili. E, anche se sembrerebbe poter avere conseguenze negative sull’ambiente, la realtà si mostra ben diversa. Un uso più consapevole e attento della raccolta del legname e del suo utilizzo attraverso stufe efficienti, potrebbe, sempre secondo questo studio, ridurre le emissioni di particelle fini di oltre il 95% rispetto ai tradizionali caminetti.