Uno studio internazionale lo conferma: cambiamenti climatici portano più gas serra nel permafrost

In Antartide il permafrost scongela gas serra nocivi per l’ambiente. La rivista Science pubblica i risultati sconcertanti dello studio dell’Ingv.

Antartide ghiacciaio iceberg
Antartide – foto da pixabay – orizzontenergia.it

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Nelle zone costiere dell’Antartide sta succedendo qualcosa di estremamente allarmante. Lo scioglimento progressivo dei ghiacci sta sprigionando nell’atmosfera gas serra estesi sino ad oltre 24.000 km di costa.

A informarci dell’avvenimento è uno studio finanziato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra) nell’ambito del progetto Seneca (SourcE and impact of greeNhousE gasses in AntarctiCA).

Uno studio internazionale parla dei gas serra dispersi nell’atmosfera del continente bianco

Antartide ghiacciaio montagne
Montagne – foto da pixabay – orizzontenergia.it

A coordinare le ricerca è stato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista Science of the Total Environment. Lo studio si è concretizzato nella prima campagna geochimica estensiva condotta nel continente Antartico. A collaborare sono state le Unversità di Otago, l’IngV, il Gns Science, l’università di Oslo, la Sapienza di Roma, quella di Padova e il Cnr-Igag.

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Durante il 2019/2020 ha avuto luogo la prima campagna geochimica estensiva nella Taylor Valley che ha portato a registrare la concentrazione di gas fra cui anidride carbonica, metano e idrogeno, tutto concentrato nel suolo. Le zone dell’antartide note come McMurdo Dry Valleys ospitano il clima più estremo del Pianeta.

Questa zona rappresenta il 10% del suolo deglaciato del continente e lo studio ha potuto identificare i flussi migratori dei gas serra risalenti da questi territori lentamente riscaldantesi. I dati raccolti attestano un incremento nel rilascio di anidride carbonica pari a 15 tonnellate al giorno du 21,6 km quadrati d’area.

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L’analisi deve essere allargata, spiega Livio Ruggiero, ricercatore dell’Ingv, alle zone caratterizzate dalla presenza di permafrost. Lo studio ha consentito di mappare le emissioni di Co2 nel territorio antartico che costituirà senza dubbio un punto di partenza per le future ricerche finalizzate al monitoraggio dei gas serra emessi dal suolo antartico.

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