Quale sale usi in casa, iodato o naturale? Scopri se la tua scelta sia quella ritenuta migliore e soprattutto capire se stai effettivamente risparmiando.
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Il sale è un condimento indispensabile e che non manca in nessuna cucina. Quando infatti dobbiamo procedere ad una preparazione quello che non deve mancare è il sale, è grazie a lui se i nostri piatti acquistano di sapore. Certamente il segreto per farne un buon uso e non un abuso è quello di usarlo con parsimonia.
Dosare il sale è un segreto da attuare se sei alle prime armi con i fornelli o nel cucinare una particolare pietanza. Dopo aver preso manualità, spesso il sale viene gettato ad occhio o come si dice in alcune zone d’Italia, “a sentimento”. Al di là del riferimento dialettale, quale sale usi per le tue preparazioni? E soprattutto, è la scelta migliore?
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In commercio esiste il sale normale – marino – e quello iodato, ognuno con le proprie caratteristiche. Il sale marino è quello che dopo un processo di raffinatura è pronto per essere confezionato e spedito nei vari punti vendita per il consumatore finale ed è povero di iodio. Iodio invece che viene aggiunto artificialmente nell’altra tipologia di sale – iodato di potassio – da cui ne prende il nome per distinguerlo dal marino.
Lo iodio fa bene ma anche qui non bisogna mai esagerare; sul punto intervengono gli esperti che suggeriscono l’assunzione di 5 grammi al giorno; il minerale aiuterà infatti il metabolismo e funzionerà meglio la tiroide. Sia il sale iodato che quello normale è possibile gustarlo sia fino che grosso ma a parte queste differenti dimensioni, non vi è alcuna differenza.
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E per quanto concerne l’aspetto economico, quale sale conviene? Gli esperti consigliano il sale iodato ma le persone optano per il sale normale. Cosa c’è dietro questa decisione peraltro non avallata dalla comunità scientifica? Semplice, il sale normale costa meno di quello iodato. Ma non pensate che la differenza sia tanta, si parla infatti di una manciata di centesimi.