In Gran Bretagna il cambiamento climatico impatta un fenomeno naturale essenziale: il flusso migratorio degli uccelli. Vediamo cosa sta succedendo.
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Quello del cambiamento climatico è un fenomeno con cui stiamo imparando a convivere non troppo facilmente ma in modo costante. Nel periodo corrente, quello invernale, il Regno Unito ospita sulle coste il particolare evento della migrazione degli uccelli.
Cosa è successo? A causa del cambiamento del clima il fenomeno sembrerebbe quasi completamente vanificato. Le coste della nazione sono sempre più povere, la biodiversità è decimata assieme al turismo naturalistico.
Gran Bretagna: il crisi climatica impatta sulla migrazione degli uccelli
Le coste del Regno unito, nella stagione fredda, erano solite riempirsi di uccelli alla ricerca di una piccola sosta prima di riprendere i loro imponenti viaggi migratori. Ebbene, questa attrazione meravigliosa, fenomeno naturale in grado di attirare turismo e suscitare meraviglia per le bellezze della natura, sta scomparendo.
Le coste inglesi sono calde, gli uccelli migratori invernali non le identificano più come riferimento plausibile. Gli uccelli non si fermano né per riposare, né per riprodursi e prosperare, né per cercare cibo. Quelle che una volta erano lande predilette sono ora mortifere scogliere. La scomparsa di un simile fenomeno è l’ennesimo campanello di allarme dell’impatto del cambiamento climatico sulla vita selvatica.
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Anche gli uccelli estivi e primaverili stanno facendo la loro scomparsa: rondoni, rondini e capinere non riempiono più le percentuali del passato. Nei mesi più freddi dell’anno il Regno Unito è famoso per accogliere grandi stormi di uccelli migratori che trovano le condizioni ideali sulel cose dell’isola proprio nei mesi più freddi dell’anno.
Oche, Cigni, Anatre, Averle cenerine, Allodole, e zigoli della Lapponia sono soliti svernare proprio presso le coste e le spiagge inglesi. Le temperature costiere sono purtroppo in repentino e costante aumento tanto da rendere impossibile la sopravvivenza di queste specie, un tempo abituate a trovar casa in quei luoghi.
Il cambiamento climatico è il diretto incriminato, ovviamente. Queste specie sono abituate a climi freddi. Le coste inglesi non sono mai eccessivamente calde, motivo per cui questi uccelli solevano svernare lì. L’aumento delle temperature sta causando una riduzione importante della copertura vegetale lungo le coste.
Proprio questa copertura è infatti il luogo prediletto dagli uccelli per creare giacigli, nidi, tane e trovare riposo. La riduzione della popolazione ornìtica, attestano numerosi studi, si aggira attorno al 75%, una percentuale ben più che significativa dal momento che è la prima volta in 30 anni che si raggiungono numeri simili.