In molti credono e ritengono che gli elefanti abbiano solo una grande memoria, ignorando l’incredibile ruolo che svolgono nella foresta
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Gli elefanti sono grandi mammiferi della famiglia Elephantidae, conosciuti per le loro enormi dimensioni, lunghe zanne e proboscidi mobili. Ci sono due specie di elefanti: l’elefante africano e l’elefante indiano. Gli elefanti vivono in gruppi sociali complessi e sono considerati una delle specie più intelligenti del regno animale.
Questo grande animale, oltre ad essere noto per la sue capacità mnemoniche, ha un’altra caratteristica: essere noto come “giardiniere della foresta“. Non a caso, grazie al loro mangiare e tramite il loro passaggio protegge gli ecosistemi. Ma nelle ultime settimane è stata effettuata un’incredibile scoperta.
La ricerca evidenzia come questi animali prediligono nutrirsi con le foglie di rami la cui densità legnosa è bassa. Il motivo? In questo modo lasciano quelli più grandi che sono in grado di inglobare in maniera più efficace l’anidride carbonica. Lo studio evidenzia l’importanza di questo lavoro e che senza l’intervento di questi animali l’Africa occidentale – e le sue foreste – sarebbero povere di biodiversità. Non si può non ricordare – secondo la ricerca – gli elefanti incrementano lo stoccaggio del CO2 dal 6 al 9 %.
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Sebbene gli elefanti della foresta siano più piccoli rispetto a quelli della savana, possono pesare tra i 2.000 kg e i 6.000 kg. Senza dimentica che il loro menù comprende circa 350 varietà di piante di cui ne mangiano, quotidianamente 200 kg. Gli elefanti delle foreste nutrendosi di foglie, frutti e corteccia d’albero mentre si muovono attraverso la foresta, favoriscono la competizione degli alberi più grandi rispetto alle altre specie. Essi raggiungono facilmente gli alberi più piccoli e sottili. Un gruppo di ricerca ha esaminato i cumuli di letame di elefante raccolti in tre anni a Nouabalé-Ndoki, scoprendo che gli elefanti sono importanti poiché aiutano a stimolare l’accumulo di CO2.
Ad esempio, il Mukulungu è una specie di albero in pericolo di estinzione nella foresta pluviale del Congo che può raggiungere i 50 metri di altezza con un tronco di 2 metri di diametro. Gli scienziati ritengono che gli elefanti siano i principali dispersori dei semi di questo albero, ingerendoli e successivamente rilasciandoli nel suolo.
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“Lo sterco di elefante può agire come fertilizzante per le piante, promuovendo la germinazione e la crescita delle piante“, ha dichiarato Berzaghi. La perdita degli elefanti non significherebbe solo la scomparsa di un animale maestoso, ma anche una trasformazione permanente della struttura della foresta.