PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Il tema della sostenibilità più che essere argomento da salone d’opinione è diventato, ad oggi, una vera e propria categoria guida della contemporaneità.
La crisi climatica e ambientale caratteristica del nostro secolo necessità di interventi ben più che repentini e probabilmente, comunque, poco risolutivi, considerando i danni. Oggi parliamo dell’Oceano come possibile fonte d’idrogeno verde.
L’idrogeno verde è stato ultimamente identificato come risorsa green possibilmente impiegabile come carburante sostenibile per la produzione energetica. E’ novità recente la messa a punto di un meccanismo che consentirebbe di servirsi dell’acqua di mare per lo scopo appena menzionato.
La soluzione consentirebbe di filtrare direttamente l’acqua di mare negli elettrolizzatori senza necessità di ricorrere a sistemi di pretrattamento o alcali. L’idrogeno verde sta dando nuovo slancio, dal 2017 a questa parte, alla temperie di una vera e propria “Hydrogen Economy“.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Pericolo Amazzonia, non sarà più il polmone verde della Terra?
Sono numerose le ricerche che hanno avuto luogo nell’ambito precipuo della produzione dell’idrogeno verde, tutte con l’obiettivo dichiarato di provare a ricavarne quantitativi performanti direttamente dall’Oceano. Ma è davvero possibile?
Il tema è innanzitutto diventato preminente poiché l’utilizzo dell’acqua di mare si mostra decisamente più sostenibile rispetto all’impiego dell’acqua dolce. La seconda e più ovvia ragione è che l’Oceano rappresenterebbe una risorsa e un sistema d’accumulo in-loco per tutti gli impianti rinnovabili off-shore.
Tuttavia la questione è controversa. L’acqua di mare, infatti, per poter “funzionare” a contatto con un elettrolizzatore, deve essere previamente desalinizzata, altrimenti potrebbe provocare guasti meccanici danneggiando il catalizzatore.
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di integrare negli elettrolizzatori dei sistemi di depurazione e dissalazione. Tutto risolto quindi? No, questi interventi, chiaramente, hanno un costo e fanno lievitare la spesa energetica nonché le dimensioni dell’impianto.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Mediterraneo e rifiuti: più della metà sono di plastica
Un consorzio di ricercatori provenienti dalle Università di Adelaide, Tianjin, Nankai e da quella dello stato del Kent, hanno proposto un progetto che forse sembra dissipare le difficoltà. Il team internazionale di ricerca è riuscito a produrre idrogeno partendo dall’acqua di mare senza l’ausilio di impianti di dissalazione. Come?
L’intuizione è stata quella di ricorrere ad uno strato acido applicabile direttamente sul catalizzatore. Ai tradizionali elettrolizzatori a membrana a scambio protonico è stato aggiunto un acido di Lewis giustapponendolo sopra il catalizzatore. I risultati maggiormente specifici e puntuali della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature.