L’ulivo è una pianta molto longeva, dal portamento strambo e unico, ci regala frutti preziosi ed è simbolo di pace fin dall’antichità
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Gli ulivi sono alberi meravigliosi che possono divenire anche secolari. I loro tronchi possono crescere in modo contorto e creare forme davvero uniche. In modo riduttivo pensiamo a loro come a quelle piante che vengono utilizzate per ottenere l’olio. Esistono anche altre tipologie di coltivazioni, come quelle denominate da mensa.
Queste producono frutti con minor resa lipidica, ma più grandi e vengono venduti per l’uso diretto. Comunque sia, nel solo Mediterraneo, ci sono più di 1000 tipi genetici diversi, in Italia invece, sono circa 500. Esistono anche delle varianti che possiamo tranquillamente invasate.
Prima di tutto troviamo un vaso realizzato con un materiale di qualità, quello migliore è in argilla secca. Ha un effetto isolante e permette un buon drenaggio. Per la semina possiamo usare il nocciolo dell’oliva. Immergiamolo dapprima in acqua, cosicché germogli più facilmente.
A questo punto lo interriamo e vedremo spuntare la piantina tra le 4 e le 6 settimane. Poi occupiamoci del posto adatto, che deve essere soleggiato. Ancor meglio se lo esponiamo a sud. Durante la stagione fredda spostiamolo vicino ad un muro in modo che sia più riparato. Accanto ad una finestra di casa sentirà maggiore calore.
Come coltivare l’ulivo in vaso
In primavera è necessaria la concimazione, meglio attraverso un fertilizzante naturale liquido. Le irrigazioni devono essere più frequenti rispetto agli esemplari interrati. Le radici dispongono di uno spazio limitato per il loro sviluppo e per questo necessitano di acqua. Procediamo ad annaffiare regolarmente dalla primavera, ogni due o tre settimane, fino alla fine dell’autunno.
Da qui diradiamo ad una volta al mese, fino a cessare completamente durante l’inverno. In piena estate procediamo a cadenza settimanale. Ogni volta, però, facciamo attenzione ad assicurarci che tutta l’acqua precedente sia stata assorbita perché la pianta non tollera molto bene i ristagni.
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Anche la potatura è molto importante per questo tipo di pianta. Serve a contenere la crescita e a darle l’aspetto desiderato. Dobbiamo quindi recidere puntualmente i rami. Possiamo decidere l’altezza del fusto e la forma della chioma in modo da orientare i nostri interventi in questo senso.
Abbiamo anche la possibilità di optare per una coltivazione diretta a mantenere l’albero basso con parvenza cespugliosa. Per ottenerla interveniamo, in modo deciso e continuo, nei primi anni di vita dell’olivo per stimolare la crescita di nuovi germogli alla base del tronco. Recidiamo cominciando dall’alto.
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Incliniamo le cesoie verso il basso per consentire un buon drenaggio dell’acqua piovana ed evitare che si formino funghi. Possono essere attaccati anche dalla cocciniglia, lo vediamo dalle foglie che cadono rinsecchite. Gli antiparassitari a base di rame sono ammessi in agricoltura biologica e tornano utili anche in caso di semplice prevenzione.