In una città olandese il mezzo più utilizzato per muoversi è la bicicletta, ma anche questa ha bisogno di un parcheggio sicuro
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Ultimamente sono sempre di più le persone che decidono di utilizzare la biciletta come mezzo di trasporto. E’ un modo per rimanere in forma ed inquinare meno. Naturalmente questo è possibile se le distanze lo consentono. Altri fattori da non sottovalutare sono le piste ciclabili e i parcheggi custoditi.
Spesso le strade delle nostre città non prevedono le piste dedicate agli amanti delle biciclette. Al contrario, in alcune città d’Europa, già da molti anni, i comuni hanno predisposto aree esclusive all’utilizzo delle biciclette. Una di queste, se non addirittura la più famosa, è Amsterdam.
Quasi 900.000 biclette su 882.000 abitanti, un numero davvero notevole, percorrono le strade della città. Anche in questo caso, con un numero così elevato di biciclette, uno dei problemi da affrontare, come per le macchine, è l parcheggio.
E’ un intoppo anche dal punto di vista urbanistico, in quanto, possiamo appoggiarle ovunque, basta chiuderle con un lucchetto. Le zone in cui si accumulano sono, in particolare, quelle limitrofe alle stazioni dei treni, degli autobus e della metro.
In una città europea possiamo parcheggiare la nostra bicicletta sott’acqua
Il comune della città ha dovuto pensare ad una soluzione e l’ha trovata costruendo un parcheggio enorme. Non avendo spazi adeguati in superficie, ha pensato bene di costruirne uno sotterraneo. Fin qui niente di strano. La particolarità sta nel fatto che, non solo è sotterraneo, ma subacqueo.
E’ già stato costruito e inaugurato recentemente. Ospiterà 7.000 bici. La costruzione non è stata semplice. L’impresa che si è occupata dei lavori ha dovuto prosciugare un lago e ripompare poi l’acqua, una volta terminati i lavori. Il cantiere è rimasto aperto per 4 anni.
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L’opera è parte di un progetto più ampio che mira a facilitare il parcheggio delle biciclette nelle zone limitrofe alle stazioni dei mezzi pubblici. In questo caso è possibile parlare di un’opera architettonica ed ingegneristica vera e propria. Ai lavori hanno partecipato anche alcuni sommozzatori professionisti.
Il risultato è davvero notevole. Gli interni sono bianchi e si accede attraverso delle porte scorrevoli. Il deposito è, poi, collegato direttamente per mezzo di un tunnel, all’entrata della metro e della ferrovia. In alcuni lucernari posti sul soffitto sono state collocate delle opere d’arte che richiamano l’acqua.
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Chi si occupa della gestione del parcheggio ha la fortuna di lavorare in una struttura che richiama la forma di perla di un’ostrica con il vetro curvo. Le prime 24 ore sono completamente gratuite. La tariffa giornaliera sale poi a 1.35 euro al giorno. Non è possibile, però, utilizzarlo come deposito.