E’ tempo di pensare alla stagione estiva e fare qualcosa per contrastare il caldo eccessivo. Non ci resta che scoprire la soluzione green che aiuterebbe tutti.
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Siamo a febbraio e molti direbbero che ancora è presto, ma come si pensa a rimettersi in forma per la prova costume, così bisogna fare qualcosa per avere una stagione estiva gradevole. Ma come si può ottenere questo? Ovviamente non ci riferiamo alla vita mondana quanto piuttosto a come sopravvivere ad un periodo dell’anno che volta per volta si presenta sempre piu’ calda.
In alcune regioni d’Italia si registrano sempre temperature pericolose, molto elevate. Il caldo eccessivo costituisce una minaccia, non solo per i classici malesseri quali pressione bassa, colpi di sole, ustioni ma può provocare in alcuni casi la morte, come fare quindi? Ecco la soluzione da tenere in considerazione a beneficio della collettività.
SOS caldo estremo? La soluzione è a due passi da noi
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Dato che il caldo eccessivo provoca il 4% dei decessi nelle città europee viene da chiedersi se una copertura arborea pari al 30% non possa ridurre questi dati allarmanti. E’ questa la spinta che ha incentivato uno studio condotto dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal). Lo studio è partita da un’analisi di 93 città europee, includendo anche Milano, Roma e Napoli.
Piantare piu’ alberi può salvarci la vita? I dati parlano chiaramente e rispondono alla domanda posta dal quesito scientifico, ovvero che da giugno ad agosto 2015 – anno posto sotto analisi – le città europee hanno presentato un +1,5 ° C rispetto magari alle zone rurali. Ma non solo, a causa di questo caldo sono morte 6.700 persone, vittime che potevano essere salvate. Un terzo di questi decessi avvertono gli studiosi, poteva essere evitato con una copertura arborea fino al 30% nelle città.
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Utilizzando questi parametri sulle città italiane otterremmo dei bei risultati: a Roma una copertura arborea pari al 30% – e non 09% come adesso – potrebbe salvare la vita a 200 persone. Riduzione di vittime pari al 2,6% a Milano e 4,6% a Napoli. Insomma, dei dati che dovrebbero farci pensare assolutamente a dare un impronta green alle città.