Nel lontano 1947 in Canada si è assistito ad un fenomeno davvero strano, probabilmente a causa del grande freddo di quel tempo
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Il Canada è uno Stao dell’America Settentrionale caratterizzato, in gran parte del suo territorio, dalla presenza della neve per gran parte dell’anno. Nell’entroterra le temperature invernali oscillano tra i -15° ai -40°C. Nello Yucon, nel mese di gennaio, il termometro può segnare anche i -34°C fino ad arrivare a -59°C.
Proprio qui, nel territorio situato a nord-ovest del Canada, nell’ormai lontano 1947 l’ondata di freddo ha raggiunto i -64°C. Per qualche giorno il termometro di Snag, un piccolo villaggio dello Yucon, segnò una temperatura mai vista prima. Il termometro, infatti, prevedeva solo i -62.2°C.
L’osservatore metereologico del tempo, Gordon Toole, dovette segnare una linea di gradi in più. La temperatura rimase così bassa per gli otto giorni consecutivi. Si dice che, quando si usciva al mattino dalle calde casette in legno dove alloggiavano i lavoratori, il respiro esalato faceva un suono tintinnante mentre cadeva a terra trasformato in polvere bianca.
Lo strano fenomeno accaduto a Snag, un piccolo villaggio canadese
Il piccolo aereoporto rimase chiuso per una settimana. La notizia aveva fatto scalpore tanto che, l’8 febbraio, l’aereo che atterrò con il carico di viveri, aveva a bordo anche giornalisti americani curiosi di sapere come era vivere e lavorare a quelle temperature.
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Un altro fenomeno molto particolare a cui assistettero i pochi abitanti di Snag, fu che il suono iniziò a viaggiare in modo diverso rispetto ai giorni precedenti. Il signor Toole raccontò che, mentre non riusciva a vedere a pochi metri di distanza perchè la sua vista era offuscata da una nuvola di nebbia gelata, il suo udito si era come acutizzato.
Riusciva, infatti, a sentire il ghiaccio che si rompeva nel White River a, circa, 1 chilometro di distanza e rimbombava forte come lo sparo di una pistola e i cani di un villaggio a più di 6 chilometri di distanza, abbaiare. Non solo, riuscivano a sentire distintamente anche le persone parlare come se fossero vicino a loro e non a chilometri di distanza.
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Il climatologo canadese David Phillips ha spiegato l’incredibile fenomeno affermando che, quando l’aria vicino al suolo è fredda e quella sopra calda, i suoni vengono rifratti dall’aria calda verso la superficie. L’inversione di temperatura ha fatto in modo che le onde sonore si piegassero verso il suolo piuttosto che sfuggire verso l’alto.
