Vi siete mai chiesti se gli insetti possono provare emozioni? Uno studio ha provato a dare le giuste risposte. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
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Molto spesso a destare particolare interesse nella scienza c’è lo studio e l’osservazione delle capacità cognitive di alcuni animali. Se per cani e gatti possiamo valutare da soli le capacità cognitive avanzate, come per esempio la capacità di divertirsi, per sapere qualcosa in più sugli insetti c’è bisogno della scienza.
Per la scienza è interessante valutare se sono presenti anche altri animali dalle innate capacità cognitive. Come nel caso degli insetti, ci si è chiesti se possono provare emozioni. Uno studio interessante che ha dell’incredibile. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Osservando il bombo terrestre, che è un semplice imenottero che si può trovare frequentemente in tutte le regioni d’Europa, possiamo notare che ha un cervello sviluppato a tal punto da far pensare di essere in grado di giocare con il semplice scopo di divertirsi: riescono a far rotolare delle palline di legno senza apparente motivo pratico, ma soltanto per il puro divertimento e il gusto di farlo.
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Un’attività a cui i bombi non sono per nulla addestrati e non ottengono nessuna ricompensa nel farlo. Questo significa che trovano anche il tempo per divertirsi. Tutto ciò è stato dimostrato da uno studio scientifico che, tra le sue autrici, ha anche la dottoressa Samadi Galpayage della Queen Mary University di Londra.
Può sembrare banale ma, capire che gli insetti riescono a fare spazio al puro gioco e al divertimento, pone le basi per una questione molto più profonda: gli insetti si possono considerare esseri pensanti con la capacità anche di provare dei sentimenti. Lo studio ha dimostrato che questi piccoli insetti, se istruiti, possono anche imparare a giocare a calcio, facendo rotolare una piccola pallina di legno in una porta.
Lo studio ha dimostrato che, creando un’arena con delle palline mobili e delle palline ferme, i bombi spesso preferivano giocare con le palline mobili, utilizzando la loro parte inferiore del corpo per spostarle (senza ottenere alcuna ricompensa). Dallo studio viene fuori anche che i bombi maschi sono stati molto più tempo a giocare rispetto a quelli di sesso femminile.
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Allo stesso modo anche i bombi più giovani sono stati molto più attivi rispetto a quelli più anziani: l’atto di giocare non rappresenta una funzione vitale e molto spesso, consciamente, gli insetti hanno preferito giocare rispetto al cibo: il movimento delle palline, poi, era del tutto disordinato e, quindi, i bombi non stavano mettendo in ordine come solitamente fanno.