Una scoperta assolutamente sconvolgente quella fatta da un team di scienziati che ha analizzato i quadri di Monet e Turner, cosa ci vogliono comunicare?
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L’arte da sempre ha il forte potere evocativo, capace di suscitare in noi delle emozioni, altrimenti non potremmo parlare di arte. Che sia la danza, la fotografia o la pittura, lo scopo è sempre quello di donarci qualcosa, almeno a noi fruitori. L’artista dal canto suo si avvale dello strumento artistico che piu’ gli compete per comunicare qualcosa ed è questa la chiave di volta che dovrebbe essere insegnata a scuola.
Lo studio della storia dell’arte non è definire un quadro bello o brutto secondo soggettivi parametri estetici, ma porsi una serie di domande e capire il messaggio intrinseco che si cela ad esempio dietro uno schizzo o un dipinto ultimato, scopriremo cose che per anni sono passate indifferentemente sotto i nostri occhi.
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Cos’hanno in comune Turner e Monet? Sicuramente piu’ di quanto si creda. Negli Atti della National Academy of Sciences è stato depositato uno studio tanto recente quanto interessante teso ad analizzare i cambiamenti di stile e di colore nei quadri di Claude Monet e William Turner, entrambi impressionisti che hanno vissuto in pieno la rivoluzione industriale dell’Europa occidentale nel XVIII e XIX secolo.
L’inquinamento del periodo ha influenzato l’arte? Assolutamente sì: i dipinti dei due pittori citati infatti sono cambiati progressivamente. Cieli più nebbiosi ed un aspetto sicuramente cupo, poco definito. Analizzando ad esempio il dipinto di Turner dal titolo “Pioggia, vapore e velocità” si evince come l’inquinamento prende vita ed ostacola la visione di quello che si vede dietro ovvero un treno in procinto di investire una lepre. Elementi quali foschia e nebbia oscurano il dipinto, sottolineando l’inquinamento atmosferico che si vedeva nei cieli di Londra.
Oggetti poco definiti anche in Monet: un abisso incredibile tra la sua “Terrazza a Sainte-Adresse” dipinta nel 1867 con la serie “Houses of Parliament” iniziata nel 1899, quando l’artista si trovava a Londra.
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Tutto questo dimostra come l’inquinamento avesse influenzato il loro modo di fare arte. Facendo venir meno la teoria minoritaria secondo cui la vista di Turner e Monet fosse peggiorata con l’età e questo avrebbe ostacolato i due artisti a dipingere un paesaggio nitido. Osservando bene i quadri si evince come lo stesso Turner dipingeva in maniera sfocata solo gli oggetti sullo sfondo e nitidi quelli in primo piano e Monet quando dipinse questi quadri non aveva alcun problema alla vista.