Funghi spaventosi: la somiglianza a qualcosa di umano ti sorprenderà – FOTO

La natura, pur non volendo, sa essere estremamente spaventosa. Scopri perché questi funghi lo sono. Non ci crederai mai

perché Xylaria Polymorpha fa paura
Fungo – Instagram – OrizzontEnergia.it

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In natura c’è un fortissimo binomio: quello tra l’uomo e la natura. Un binomio che spesso viene celebrato proprio da quest’ultima. Non a caso, girando per campagne, frutteti e boschi è possibile imbattersi in piante e fiori che sembrano parti del corpo umano. Alcuni esempi? La pianta delle mani (Cecropia peltata) che ha foglie a forma di mano. Il fiore della lingua (Salpiglossis sinuata) che ha petali a forma di lingua. La pianta della bocca (Mimosa pudica) con foglie che si chiudono come una bocca quando vengono toccate. Il fiore del naso (Rhinanthus minor) che ha una sporgenza a forma di naso sulla corolla. Ma anche la pianta dell’orecchio (Saxifraga stolonifera) che ha foglie a forma di orecchio.

Questi sono solo alcuni delle tante rappresentazioni naturali delle parti dell’uomo. E’ bene sottolineare, poi, che queste piante sono interessanti perché queste particolari forme, in realtà, sono il risultato di un processo evolutivo naturale. Ma rimanendo in questo ambito, anche i funghi sono stati capaci – per così dire – di assomigliare a una parte del corpo umano. Con una differenza però: sembrano parti di zombie.

Funghi horror: sembrano usciti da un film di Dario Argento

a cosa assomiglia Xylaria Polymorpha
Xylaria Polymorpha – Instagram – OrizzontEnergia.it

Forse in un mondo pensato dal maestro dell’horror come Dario Argento, questi funghi sarebbero diffusi come margherite in un prato. Una condizione che – probabilmente – ci farebbe vedere questi miceti con meno paura. Ma cosa hanno di così spaventoso? E soprattutto che funghi sono?

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Si tratta dello Xylaria polumorpha. Un nome che non dice nulla. Discorso diverso, per quanto macabro possa essere, è il soprannome di questo: “Dita dell’uomo morto“. Questo fungo appartenente alla famiglia Xylariaceae è un saprofita, ovvero si alimenta di materiale organico decomposto o morto. Ha un colore prevalentemente nero con estremità più chiare che sembrano “unghie”.

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Questo fungo produce frutti in estate-autunno su rami di alberi latifogli nelle foreste. Sì, può essere trovato in quasi tutte le regioni d’Italia. In medicina tradizionale indiana, viene usato essiccato, polverizzato e miscelato con zucchero per aiutare la lattazione dopo il parto, ma non è considerato commestibile.

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