Oggi parliamo di una collettività di terre sita nell’Oceano pacifico del sud, dove non potrai, molto probabilmente, viaggiare. Perché? Cosa sta succedendo?
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Se stai progettando un viaggio per l’estate o semplicemente per visitare una località del globo terrestre, sappi che non potrai orientarti presso questa specifica meta.
La ragione? E’ stato imposto un limite alla mole di visitatori per la tutela dell’ambiente. Ma approfondiamo la questione cercando di capire di quale zona si tratta.
E’ un pericolo per la conservazione dell’ambiente. Questa la ragione per l’imposizione del limite alle visite
Organizzare una vacanza in questo posto è estremamente costoso, la zona è anche piuttosto lontana dall’Italia e da qualche tempo è la politica ambientale dell’arcipelago ad aver imposto un limite severo al numero di visitatori aventi accesso all’area. Stiamo parlando della Polinesia Francese, l’insieme di arcipelaghi situati nel versante sud del Pacifico.
Il governo dell’arcipelago ha imposto un limite al numero di visitatori annuali per via dell’intensità registrata negli ultimi anni. La Polinesia Francese, che gode del titolo di Paese d’oltremare della Polinesia, zona del più vasto continente Oceanico, rappresenta a tutti gli effetti un paradiso tropicale meta di numerosi turisti.
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Salvaguardia del patrimonio locale e tutela dell’ambiente sono le ragioni della mossa politica appena passata all’esecutivo. Considerati i tempi bui che sta passando il nostro pianeta in termini di crisi climatica e ambientale, nonché economica e politica, non sarebbe male l’idea di estendere la medesima iniziativa anche ad altre zone del pianeta.
Sono numerosi i luoghi che rappresentano meraviglie terrestri e patrimoni naturali deturpati dal passaggio dell’uomo, di orde di visitatori interessati unicamente al proprio benessere e relax e poco alla natura circostante. Limitazioni analoghe potrebbero essere imposte ad esempio a Bankok, in Thailandia.
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Nel 2018 Bankok ha registrato il numero di visitatori più alto di qualsiasi altra zona del pianeta terra. Restando nella nostra penisola un discorso analogo può essere applicato a Firenze o Venezia, ad esempio. La politica d’imposizione del limite alle visite turistiche annuali potrebbe riverlarsi una misura salvifica per l’ambiente e le sue necessità.