Abbiamo festeggiato Imbolc o Candelora, ora è tempo di coltivare la primula colorata per salutare la primavera che sta arrivando
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Nonostante le temperature ancora piuttosto invernali, il nostro calendario ci mostra che la primavera non è molto lontana. Se, nelle passeggiate nei boschi, incontriamo dei piccoli fiorellini gialli che spuntano, qua e là, significa che le primule sono arrivate.
Ma non serve andare nei boschi per vederle. In realtà vivai e supermercati ne sono già molto forniti. Noi non dobbiamo fare altro che acquistare le piantine dai colori che più ci piacciono e portarle a casa con noi. Prendersene cura non è poi così difficile.
Sono originarie delle zone temperate d’Europa, dell’Asia e dell’America. Al genere Primula appartengono moltissime specie. Sono sempreverdi e perenni. Le più diffuse sono la Prumula veris e la Primula vulgaris, e appartengono alla Famiglia delle Primulaceae.
In genere sono piantine che ci regalano i fiori per poco tempo, ma ce ne sono alcune specie che rimangono fiorite più a lungo. In questo caso scegliamo di coltivare la Primula obonica e malacoides. Sia l’una che l’altra ci regalano delle bellissime fioriture da metà inverno fino alla fine di maggio.
Prima di tutto, per coltivarle nel modo giusto, dobbiamo avere un vaso adeguato. Deve essere profondo almeno 25 cm e largo 24. Dipende anche da quante piantine vogliamo mettere a dimora. Ricordiamoci, comunque, che tra una piantina e l’altra dobbiamo mantenere una distanza di almeno 10 cm.
Coltivare le primule è piuttosto semplice, basta seguire pochi consigli
Possiamo rinvasare subito le primule, togliendole dai piccoli vasi in plastica dove si trovavano al momento dell’acquisto. Innanzitutto copriamo i fori dei vasi con un piccolo sasso o della ghiaia o dell’argilla espansa. Questa operazione serve ad evitare i ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici.
Riempiamolo con del terriccio mescolato da tre quarti di torba, terriccio universale e una parte di sabbia. Lasciamo liberi gli ultimi 2.5 o 3 cm dal bordo del vaso. Ora facciamo delle piccole buche aiutandoci con una paletta o, direttamente, con le mani ad una profondità di, circa, 15 cm.
Le piantine vanno inserite con tutto il pane di terra che accompagna le radici delle piantine acquistate. Comprimiamo bene il terreno intorno alle primule e irrighiamo senza, però, bagnare i fiori. Ora scegliamo il luogo dove metterle a dimora. Deve essere un posto a mezz’ombra.
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La luce deve essere filtrata, come quando le troviamo nei boschi. Non teme il freddo, di conseguenza possiamo posizionarle senza timore vicino alle finestre. Irrighiamola regolarmente. Dalla primavera in poi evitiamo che il terriccio si asciughi completamente.
Concimiamola con un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua che utilizzeremo per annaffiarla. Meglio sceglierne uno di origine vegetale. In commercio ne esistono di appositi per le primule, i ciclamini ed altre piante da fiore. Il concime dovrà avere un supporto organico e minerale come l’azoto, il fosforo e il potassio.
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Anche la primula, se pur piccola e semplice, ha un suo particolare significato. E’ il fiore simbolo della primavera che sta arrivando. Cresce spontanea e annuncia la rinascita della natura. Simboleggia l’arrivo di una nuova propsperità ed è portatrice di sole e abbondanza.