Le ostriche (che in realtà non sono afrodisiache) sono utilizzate per salvaguardare le barriere coralline. Scopri in che modo
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Le ostriche sono molluschi bivalvi che vivono in acqua salata e sono comunemente utilizzati come alimento. Sono molto popolari sia crudi che in varie ricette di cucina, come ostriche alla griglia, ostriche fritte o insalate di ostriche. Questi molluschi sono anche considerato un alimento pregiato e sono spesso consumate in occasioni speciali. Oltre ad essere deliziose, le ostriche sono anche ricche di nutrienti, come proteine, ferro, zinco e vitamine del gruppo B.
Queste sono considerate afrodisiache per una serie di motivi. In primo luogo, sono ricche di zinco, che è un minerale essenziale per la produzione di testosterone, un ormone importante per la libido sia negli uomini che nelle donne. Inoltre, le ostriche contengono anche una piccola quantità di dosi di aminoacidi come la carnitina e la arginina, che sono stati associati a un aumento della libido.
Inoltre essendo consumate in occasioni romantiche e speciali, e questo potrebbe contribuire alla loro reputazione di afrodisiaco. Tuttavia, è importante notare che non c’è alcuna prova scientifica conclusiva che dimostri che le ostriche abbiano effetti afrodisiaci reali. L’effetto afrodisiaco delle ostriche potrebbe essere più psicologico che fisico. Ma questa volta il protagonista di questa storia è il tanto odiato guscio.
L’inaspettato utilizzo dei gusci d’ostrica
Il “Programma di riciclaggio dei gusci d’ostrica” è un’iniziativa della Coalizione per il Ripristino della Costa della Louisiana volta a preservare e restaurare l’ambiente costiero. Il progetto consiste nella ricostruzione artificiale delle barriere coralline danneggiate dall’uomo, utilizzando materiali naturali e di scarto. Dal 2014, l’iniziativa di riciclare i gusci delle ostriche, uno dei frutti di mare più diffusi negli Stati Uniti, sta aiutando il recupero delle barriere coralline costiere. Questo progetto non solo favorisce la diversità marina, ma anche la comunità locale, che beneficiare i vantaggi della protezione dalle tempeste e dai disastri ambientali.
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Le barriere coralline si formano a partire dalla sedimentazione degli scheletri calcarei di animali polipoidi appartenenti alla classe Anthozoa, phylum Cnidaria. Queste formazioni svolgono un ruolo multifunzionale: da un lato costituiscono un habitat e un rifugio per molte specie marine di diverse dimensioni, dall’altro influenzano il fondo e le coste marine. Anche i gusci delle ostriche, come gli scheletri dei coralli, sono formati da materiale calcareo e potrebbero sedimentare e costituire a loro volta una barriera corallina.
Alcuni scienziati della Louisiana hanno concepito un’idea semplice ma geniale per ripristinare le barriere coralline costiere: utilizzare gli scarti delle ostriche, uno dei molluschi più diffusi come prodotto ittico. Invece di essere gettati via, questi gusci possono essere raccolti dai ristoranti e riciclati per costruire barriere coralline artificiali.
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Questo programma mira a restaurare le barriere coralline indebolite da inquinamento, scelte poco sagge e cambiamenti climatici, per garantire un habitat sicuro agli organismi marini, migliorare la qualità dell’acqua e dell’ambiente marino. Allo stesso tempo, offre una protezione contro le tempeste e gli uragani, formando una barriera a livello costiero che limita i danni causati dalle onde.