Un reattore ad energia solare, innovativo e all’avanguardia, per trasformare i rifiuti in risorse a supporto dell’economia circolare: vediamo in che modo
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La transizione energetica ed ecologica si compone di molte sfaccettature che contribuiscono a perseguire obbiettivi determinanti per la riduzione delle emissioni dei gas serra e la tutela del Pianeta. Le minacce evidenti e sotto gli occhi di tutti sono rappresentate dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici, in continua evoluzione e persistenza sulla Terra.
Per raggiungere obbiettivi conclamati come il Net-zero e la Carbon Neutrality sono veicolate molte strategie che si appoggiano sull’innovazione scientifica e tecnologica. Partendo dallo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e arrivando all’economia circolare come nuova modalità di mercato.
Da Cambridge arriva un’importante risposta alla preoccupante situazione creatasi con le minacce alla salute del Pianeta. Tutto concorre alle strategie green che si stanno cercando di attivare per contrastare l’aumento delle temperature e degli sconvolgimenti climatici, nonché dell’inquinamento atmosferico causato anche dallo smaltimento dei rifiuti.
Anche i rifiuti, rilasciati senza controllo da decenni per terra, per mare e per aria, contribuiscono a danneggiare il nostro Pianeta. Si è intervenuti con la mirabile ed utilissima strategia della raccolta differenziata e del riciclo delle plastiche e di tutti quegli scarti non smaltibili. L’Università di Cambridge è riuscita a convertire quei rifiuti in prodotti sostenibili.
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E per farlo è stato utilizzato un reattore a energia solare che riesce a trasformare la CO2 in un elemento fondamentale per i combustibili liquidi green come il syngas. Ma non finisce qua perché l’incredibile svolta, rappresentata da questa importante innovazione, riguarda la conversione della plastica in acido glicolico, utilizzato nella cosmesi e non solo.
Le applicazioni che possono derivare da questo sistema di conversione sostenibile di rifiuti all’avanguardia, sono molteplici e varie. La strategia dell’economia circolare, come base concettuale, abbraccia questo nuovo processo risolutivo, intravedendo l’apertura di una nuova frontiera green.
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Il reattore si presenta composto da due scomparti separati dedicati al singolo materiale di rifiuto. Alla base l’utilizzo di un assorbitore di luce, che sfrutta un minerale chiamato perovskite. Tale materiale è paragonabile al silicio presente nelle celle fotovoltaiche di ultima generazione. A questo assorbitore viene associato un catalizzatore a seconda del prodotto finale che si vuole ottenere alla fine del processo.
I rifiuti dunque diventano risorse per generare nuovi prodotti sostenibili da inserire all’interno della ben nota economia circolare. La strada è appena cominciata ma si va verso la sofisticazione della produzione di molecole sempre più complesse. La realizzazione di questo sistema pone le basi per uno sviluppo progressivo in modalità riciclo e riutilizzo dei rifiuti che altrimenti verrebbero rilasciati nell’ambiente. Una doppia vittoria green.