L’ultima settimana è stata contrassegnata dal terribile terremoto che ha colpito la Turchia. Ma quali sono le conseguenze?
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I terremoti sono movimenti bruschi e improvvisi della Terra, causati dalla liberazione di energia accumulata nel sottosuolo. Questa energia è spesso causata dal movimento e dalla pressione delle placche tettoniche, che costituiscono la crosta terrestre. Durante una scossa sismica, l’energia viene trasmessa attraverso le onde sismiche, che causano la vibrazione del terreno e possono causare danni alle strutture e alle costruzioni in superficie.
I terremoti possono verificarsi in qualsiasi parte del mondo e possono avere una vasta gamma di intensità, da piccoli eventi che non causano danni a grandi scosse che possono causare distruzione e perdite di vite umane. La scienza della sismologia studia i terremoti e i loro effetti sulla Terra, aiutando a prevedere e prepararsi per futuri eventi sismici. L’ultimo? In Turchia.
Le conseguenze del terremoto in Turchia
La Turchia è stata sconvolta da una potente scossa sismica all’alba del 6 febbraio, che si è dimostrata essere una delle più violente nella storia del Paese. La potenza del terremoto, che è stato registrato come mille volte più forte rispetto a quello che ha colpito Amatrice nel 2016, ha causato una vasta distruzione. Il numero di vittime sta aumentando e gli esperti prevedono che possa superare le 10.000 persone. L’USGS – United States Geological Survey –ha stimato che ci sia una probabilità del 47% che vi siano tra le 1.000 e le 10.000 vittime e del 20% che si possa raggiungere o superare le 100.000. I numeri, secondo i dati diffuso dal Governo, parlano già di 16.400 vittime.
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Ma cosa è successo al terreno? In poche parole, una faglia geologica che separa le placche araba e anatolica si è spezzata causando un violento terremoto nella regione sud-orientale della Turchia. La quantità di energia rilasciata sarebbe pari a quella di 32 bombe atomiche come quella di Hiroshima. Questa area di solito registra un movimento di placche di circa 10 millimetri all’anno, ma questa volta in pochi secondi la regione anatolica ha subito uno spostamento di tre metri verso sud-ovest, a causa di uno scorrimento laterale della placca araba.
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L’evento sismico è stato colossale, con una frattura lunga ben 150 chilometri. Una simile scossa di magnitudo nella regione è stata registrata solo nel 859, afferma la ricercatrice turca dell’INGV Aybige Akinci. Per quanto riguarda il mondo intero, bisogna risalire al 2016 in Ecuador e al 2015 in Afghanistan, entrambi con circa 9000 vittime.
