Si tratta di una scoperta davvero unica al mondo. Quello che è stato trovato all’interno cambia la storia. Incredibile
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Le grotte sono cavità naturali all’interno della terra, formatesi in un lungo periodo di tempo a causa di processi geologici come l’erosione delle acque o la dissoluzione delle rocce. Possono essere di diverse dimensioni e forme, e possono essere scavate in diverse tipologie di rocce, come calcare, gesso o basalto. Le grotte possono essere utilizzate come rifugio per animali o persone, come deposito di acqua o come luogo di culto o di sepoltura.
Inoltre, le grotte possono essere anche un importante sito scientifico, poiché possono fornire informazioni sulla storia geologica e climatica del nostro pianeta, nonché sulla vita animale e vegetale passata. Inoltre, molte grotte sono diventate attrazioni turistiche, offrendo un’esperienza unica e affascinante ai visitatori. Ci sono molte grotte famose in tutto il mondo, ognuna con caratteristiche uniche e interessanti. Eccone alcune delle più famose (dopo, naturalmente, quella di Batman): le Grotte di Carlsbad in Nuovo Messico, le Grotte di Jeita in Libano. Le Grotte di Mérida in Spagna La Grotta Azzurra in Italia. Ma ce ne è una davvero misteriosa...
Non solo la trasformazione degli organismi viventi ci fornisce informazioni sulla nostra attuale identità, ma anche e soprattutto l’evoluzione del Pianeta Terra. Gli strati di pietre, sedimenti e materiali di ogni tipo completano la narrazione sulla nostra storia e la scoperta di una grotta in Spagna e l’indagine che segue, potrebbero essere cruciali nella riscrittura di una parte della Preistoria.
Le caratteristiche della grotta, come le rocce, i cunicoli e le sue specificità, hanno e continuano ad alzare molte domande a cui non ci saranno risposte immediate. Saranno necessari diversi anni di ricerca prima di raggiungere delle conclusioni solide. Tuttavia, hanno anche confermato alcuni sospetti riguardanti la transizione tra Neanderthal e umani moderni.
Nel 2015, il professore Ignacio Martín Lerma e il suo team hanno scoperto l’entrata di un piccolo anfratto roccioso a Cieza, in Spagna. La scoperta ha suscitato l’interesse della comunità scientifica perché era antichissima e sembrava scendere verso il basso, facendo presumere che ci fosse qualcosa di più.
Infatti, in pochi anni è stato possibile accedere alla Cueva del Arco, una grotta molto particolare che è stata soprannominata “Cattedrale del Paleolitico” a causa della sua importanza archeologica. Tuttavia, il team di Lerma non si è fermato alla grotta. Dopo una prima analisi, il professore ha iniziato a sospettare che ci fosse molto di più dietro questa prima grotta. E in effetti, aveva ragione.
La scoperta di un’antichissima caverna in Spagna ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica. Nel 2015, un team di esperti, guidato dal Professor Ignacio Martín Lerma dell’Università di Murcia, ha individuato l’entrata a quello che sembrava essere un piccolo anfratto roccioso a Cieza. La caverna, ribattezzata Cueva del Arco, è stata presto identificata come “Cattedrale del Paleolitico” per la sua monumentale importanza archeologica.
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Nel 2018, durante le indagini, è stata scoperta una presa d’aria che i ricercatori hanno immaginato essere un ingresso sigillato. Tuttavia, a causa della pandemia globale, è stato necessario attendere fino alla fine del 2022 per poter accedere all’interno della presa d’aria. Quando ciò è accaduto, il Professor Lerma ha scoperto una meraviglia. Oltre 1500 metri di spazio erano nascosti dietro la caverna, con accessi a strettissime gallerie. I campioni raccolti hanno poi rivelato che queste grotte e cunicoli avevano un ruolo specifico, che ha riscritto una parte della Preistoria e dipinto un quadro diverso delle capacità dei Neanderthal.
La Cueva del Arco, secondo i dati raccolti, è stata dimora di diverse generazioni di esseri umani nel corso dei secoli: durante il Neolitico antico (7.000 anni fa), il Solutreano (21.000 anni fa), il Gravettiano (30.000 anni fa) e il Musteriano (50.000 anni fa). Ciò la rende una delle poche testimonianze del Mediterraneo che documenta la transizione tra Neanderthal e umani moderni.
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Inoltre, gli studi hanno evidenziato la presenza di orsi primitivi, indicando che potrebbero aver vissuto più a sud rispetto a quanto si pensasse in precedenza. La loro presenza dimostra che i Neanderthal erano abbastanza evoluti da respingere creature potenti come questi orsi, che erano alti oltre 3 metri e armati di artigli affilatissimi. Per il momento, l’accesso alla Cueva del Arco è limitato ai soli esperti, poiché ci sono ancora molte scoperte da fare e misteri da svelare. Non resta che aspettare e vedere quali altre sorprese la caverna ci riserva.