Per aiutare l’ambiente, a volte, non serve fare l’impossibile, basta portare in tavola ciò che ci regala la terra
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Le scelte quotidiane, anche se potrebbe sembrare strano, incidono sull’ambiente. Oggi siamo abituati ad acquistare qualsiasi prodotto ci venga in mente. Le fragole a Natale, le melanzane, i peperoni o i pomodori in inverno sono un acquisto, ormai, normale.
Eppure, se ci fermassimo a pensare un momento, capiremmo che i nostri acquisti pesano sull’ambiente come le macchine, i combustibili fossili e la plastica. Gran parte della frutta fuori stagione arriva da paesi lontani. Le ciliege, per esempio, nei mesi freddi arrivano dal Cile.
Per arrivare da noi devono prima percorrere 12.000 chilometri di distanza, come i mirtilli che partono dall’Argentina percorrendone 11.000. L’inquinamento è dovuto, sicuramente, al trasporto, ma ricordiamo anche che i prodotti sono conservati in enormi celle frigorifere che consumano tantissima energia.
Ma anche se fossero di produzione italiana, la differenza sarebbe, comunque, poca cosa. Le serre, per poter coltivare frutta e verdura che richiedono molto calore, necessitano di notevoli risorse idriche rispetto a quelle che servirebbero se coltivati secondo il calendario e a pieno campo.
In più, i contadini devono forzare il terreno con l’uso di fertilizzanti chimici. Solo in questo modo è possibile la germinazione di piante fuori stagione. Anche il terreno ne risente, perchè è molto sollecitato e non viene lasciato riposare per il giusto tempo.
I semi che questo tipo di agricoltura seleziona, derivano sempre di più da incroci e ibridi, per poter avere coltivazioni veloci secondo il prodotto che devono coltivare. Insomma, le scelte degli ingredienti che vogliamo cucinare è sempre più importante per l’ambiente e per la nostra salute.
Un ritorno al passato è auspicabile. Scegliere la stagionalità significa rispettare l’ambiente e la nostra salute. Lungo il nostro stivale è possibile trovare un prodotto che può coprire diversi mesi. Ciò che è pronto al Sud in un certo periodo, può arrivare un poco più tardi al nord. Un esempio perfetto sono le zucchine.
Si producono dalla Lombardia, fino alla Sicilia, attraversando anche la Toscana, il Lazio e la Campania. Nel versante adriatico partiamo da Trento, passando dal Veneto arriviamo fino alla Puglia. Oppure, possiamo acquistare dai produttori locali.
Questo significa fare poca strada, impattare pochissimo sull’ambiente e mangiare sano e con gusto. I valori nutritivi di un prodotto di stagione sono adeguati e utili al nostro organismo proprio in base alla stagione che stiamo vivendo.
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Pensiamo alla vitamina C negli agrumi, ai sali minerali presenti nei broccoli che aiutano a depurare l’organismo e tengono attivo l’intestino. La zucca che, con la presenza di betacarotene contrasta lo sviluppo dei radicali liberi contribuendo a rallenatre l’invecchiamento.
Senza parlare della mela. Ogni stagione ne ha una tutta sua. La presenza di quercitina la rende un frutto dalle qualità antinfiamamtorie e anti-depressive, e l’acido clorogenico riduce la glicemia e favorisce la perdita di peso. Sarà anche per questo che si dice che una mela al giorno toglie il medico di torno.
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Al contrario, il pomodoro, la melanzana, le fragole, insomma tutto ciò che la primavera e l’estate ci regalano, ci aiutano a contrastare il caldo della stagione e ci forniscono quegli alimenti ricchi di acqua e antiossidanti per mantenere la giusta idratazione corporea.