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America Latina: incubo disastri ambientali, cosa sta accadendo

In Cile e Perù la situazione è sfuggita completamente di mano. La causa è nuovamente ascrivibile alla crisi climatica. Facciamo il punto.
America latina – foto da pixabay – orizzontenergia.it
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In America Latina cresce il numero di morti e feriti a causa delle calamità naturali. Negli stati di Cile e Perù imperversano incendi e forti alluvioni.
Cresce il numero degli sfollati e dei morti. Il clima si comporta in questo periodo in modo anomalo alternando picchi di siccità e alluvioni, incendi e esondazioni. Approfondiamo.

America Latina: morti e sfollati a causa della crisi climatica e ambientale

Deserto, chile – foto da pixabay – orizzontenergia.it

Due stati dell’America Latina, Cile e Perù, stanno combattendo in queste ore con la forza invincibile della natura contando il numero sempre crescente di morti, sfollati e feriti. In Perù a causa del maltempo è crollato un pezzo della cordigliera delle Ande che ha causato come reazione una concatenazione di frane nella parte meridionale dello stato latino-americano.

L’allerta per piogge torrenziali è attiva dal 5 di febbraio e si contano i feriti e i morti nella regione di Arequipa, quella più colpita dall’alluvione. Il governatore, Rohel Sanchez, ha dichiarato lo stato d’emergenza. Presso la città di Secocha sono circa 200 le abitazioni distrutte, numero destinato a salire.

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In Cile il problema è, al contrario, rappresentato dalla siccità e dai conseguenti incendi mortiferi. Attualmente si contano più di 200 roghi nelle foreste site a sud del paese. Attualmente gli incendi hanno arso 29.000 ettari di terra e distrutto più di 100 abitazioni. Al momento il bilancio dei morti è fermo a 13 ma è destinato a salire.

Gli sfollati sono circa 800 e lo stato d’emergenza è stato dichiarato non più per la sola regione di Arequipa ma per tutta la nazione cilena. Gli incendi, iniziati il 3 febbraio, risultano inarginabili a causa delle immutate condizioni meteorologiche. In Cile è estate e le temperature si attestano sui 40°C.

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L’unico aspetto positivo da rintracciare nel manifesto di un pianeta in completa crisi ambientale è che gli incendi più ampi sono divampati in regioni poco popolate, nel Maule, Nuble, Bio Bio e nell’Araucania. Brasile, Uuguay, Messico e Spagna hanno già comunicato al Cile la prontezza e disponibilità ad inviare aiuti per spegnere i roghi.

 

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