I segreti più intimi del giovane ragazzo della mummia d’oro, sono stati svelati senza danneggiare il prezioso reperto.
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Quella della Mummia del Ragazzo d’Oro è una scoperta archeologica che ha attirato l’attenzione planetaria. Si tratta di un ritrovamento avvenuto in Egitto, del corpo mummificato di un adolescente vissuto in epoca Tolemaica, appartenente ad una ricca famiglia.
La Mummia del Ragazzo d’Oro è stata ritrovata nella valle del Nilo, avvolta in bende d’oro.
L’ottimo stato di conservazione la rende particolarmente preziosa. La mummia infatti presenta una straordinaria quantità di dettagli, tra cui capelli, denti e unghie perfettamente conservati.
Ritenuta un esempio delle tecniche di imbalsamazione più sofisticate, la Mummia del Ragazzo d’Oro, è un’importante opportunità per conoscere le usanze e le credenze dell’antico Egitto.
Ecco perché è stata sottoposta ad una tac per scoprirne i segreti, senza però rischiare di fare danni al preziosissimo reperto.
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Dalla tomografia computerizzata (TAC) è risultato che la mummia del giovane adolescente è ricoperta di ben 49 amuleti tra cui l’occhio di Horus, lo scarabeo, il nodo di Iside e molti altri. Si tratta degli amuleti più usati per i defunti egiziani.
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Lo scopo di questi manufatti, era quello di proteggere il trapassato, accompagnandolo nella sua nuova vita, l’esistenza che secondo gli egizi, iniziava dopo la morte. Il popolo egizio aveva una sorta di ossessione per l’idea della vita ultraterrena. Ne è un esempio il Senet, uno dei più antichi giochi da tavola esistiti.
In questo antichissimo antenato del gioco dell’oca, lo scopo del giocatore è raggiungere il regno dei morti prima del proprio avversario. La mummia del ragazzo d’oro ha rivelato dettagli intimi oltre ai manufatti: il ragazzo non era circonciso, come era d’uso comune all’epoca, ed era alto meno di un metro e mezzo.