Gli orsi sono soliti strusciare il corpo contro gli alberi e darsi una bella grattata, si tratta di un comportamento bizzarro che ha uno scopo preciso.
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Ogni animale possiede caratteristiche proprie e un proprio istinto. Molte specie adottato abitudini davvero particolari, che a noi possono apparire curiose. Ad esempio, gli orsi sono soliti grattarsi la schiena contro la corteccia degli alberi, lo si vede di continuo nei documentari. Queso comportamento, in realtà, potrebbe apparire non troppo dissimile da quando noi umani ci grattiamo la pelle.
Un orso in posizione eretta e che si sfrega il manto contro un tronco d’albero è un’immagine che tutti abbiamo presente. Sappiamo che questi animali si grattano di continuo e lo fanno anche per lungo tempo. Gli orsi possono strusciarsi contro la corteccia per diversi minuti, e sembra anche che provino piacere. Ma perché lo fanno?
Si dice che gli orsi adottino questa abitudine per lasciare il proprio odore nell’ambiente, marcando così il territorio in cui sono soliti girovagare. Una considerazione corretta, poiché il loro pelo lascia delle scie odorose sulla corteccia, mettendo in guardia tutti gli altri animali di passaggio nel loro territorio. Tuttavia, stando a un nuovo studio pubblicato sulla testata Journal of Zoology, c’è dell’altro.
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Secondo i ricercatori, questo bizzarro comportamento da parte degli orsi avrebbe anche un altro significato. In pratica, strofinandosi sulla corteccia, questi animali combatterebbero l’infestazione di pulci e di zecche sul loro corpo. L’azione avverrebbe per una duplice motivazione. La prima avviene perché i parassiti procurano fastidio all’animale, inducendolo a grattarsi.
La seconda motivazione, invece, è più complessa. Strofinandosi sull’albero, gli orsi stimolano la fuoriuscita della resina dalla corteccia. La resina è una sostanza profumata e appiccicosa detestata dalle zecche, le quali, in questo modo, vengono allontanate. Insomma, l’orso si cosparge il corpo di resina per scacciare via i parassiti. Un istinto geniale.
Questa è stata l’intuizione della biologa polacca Agnieszka Sergiel, docente dell’Accademia di Scienze e autrice dello studio. La donna ha associato il comportamento dell’orso a una sorta di automedicazione. È lo stesso istinto che spinge anche altri animali, come elefanti, scimmie o insetti impollinatori, a ricorrere allo stesso stratagemma.
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Gli orsi si strofinano principalmente contro i faggi, forse perché sono alberi che producono maggiore resina. I ricercatori hanno poi analizzato il comportamento delle zecche, mettendole a contatto con la resina stessa. Bè, gli insetti sono fuggiti subito via, infastiditi dall’odore. Questa scoperta potrebbe favorire anche la nostra salute. Potremmo sfruttare la stessa resina come repellente casalingo per allontanare zecche e pulci durante l’estate.