Animali a rischio: c’è una specie in grave pericolo. I cambiamenti climatici minano il loro futuro in modo irreversibile
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Che le specie animali sono in grande difficoltà a causa dei cambiamenti climatici è ormai un dato di fatto. Per proteggersi da un clima che muta e modifica abitudini ed habitat naturali devono riadattarsi, rivedere le loro abitudini ed i loro comportamenti, spostarsi verso nuovi territori e imparare a vivere quasi una nuova vita.
Non tutti però reagiscono allo stesso modo: alcuni ci riescono in modo anche abbastanza egregio, cambiando anche delle caratteristiche fisiche, altri a quanto pare non sarebbero in grado di farlo andando incontro ad un futuro che è del tutto a rischio. In particolare, c’è una specie che mostra un serio rischio di estinzione.
Le tartarughe marine, in un futuro non troppo lontano, potrebbero ritrovarsi a vivere in condizioni di estrema difficoltà e dunque scomparire lentamente. È quello che emerge dagli studi fatti da un gruppo di ricercatori australiani della Deakin University che hanno spiegato chiaramente che se questi rettili dovessero modificare le loro abitudini per via del surriscaldamento globale potrebbero non sopravvivere.
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Gli studiosi hanno analizzato a fondo i 58 siti riproduttivi nei quali si ritrovano tutte e sette le specie di tartarughe marine che esistono oggi sulla terra e hanno valutato come potrebbero reagire all’aumento delle temperature di 1.5°C. I dati dai quali si parte non sono già per nulla positivi in quanto delle sette specie esistenti, sei sono già inserite nella Lista Rossa della IUCN che seleziona le specie in pericolo. In ogni caso gli studiosi hanno spiegato che i cambiamenti climatici impattano molto sulla vita di questi rettili ed in diversi modi.
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Con il caldo gli animali perdono le solite spiagge dove nidificare per via dell’aumento dell’erosione e dell’innalzamento del livello del mare, oltre che all’alterazione del vento e dele correnti oceaniche. Ma non è tutto. L’aumento delle temperature favorirebbe la nascita delle femmine e a lungo andare, senza più esemplari uomini, si potrebbe arrivare al declino totale della specie. Le temperature troppo basse, di contro, porterebbero a poche nascite. L’Italia ad oggi sembra uno dei luoghi più adatti per deporre le uova anche se le tartarughe devono difendersi anche dal bracconaggio.