Una carta prodotta dagli scarti di lavorazione che promette di rivoluzionare questo mondo aiutando il pianeta. Ecco come nasce
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Abbattere gli sprechi, rimettere in circolo gli scarti e attuare in pieno i principi dell’economia circolare. È questo uno dei virtuosissimi progetti che sono nati negli ultimi tempi che danno una mano alla salvaguardia della natura ed in particolare agli alberi. Molti meno ne vengono abbattuti scongiurando così la perdita della biodiversità e di ossigeno e si creano anche meno rifiuti.
Si tratta di un progetto molto interessante che promette di rivoluzionare il settore della carta. Grazie all’uso degli scarti, infatti, è possibile avere della cellulosa per ottenere una carta di altissima qualità. Da dove e come nasce tutto questo? Vi raccontiamo il progetto virtuoso e che mette in atto un nuovo processo produttivo.
Una carta con cellulosa di alta qualità prodotta dagli scarti del cacao. È questa la carta Crush che nasce dalla buccia della fava di cacao proposta dall’azienda Favini, leader nella produzione della carta e da sempre brand attento alla sostenibilità. Proprio per questo da poco ha avviato una proposta alternativa che nasce dalla fase di tostatura, passando per la successiva fase di sgusciatura delle fave di cacao nella quale la buccia che le avvolge viene separata e scartata.
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Con la Crush Cocoa le bucce non sono più scarti di lavorazione ma diventano materia prima per la produzione della carta. Tale produzione può andare a sostituire circa il 15% della cellulosa vergine che viene estratta dagli alberi, riducendo così sensibilmente l’abbattimento che è una delle vere piaghe delle foreste. Dalla golosità, dunque, nasce un processo sostenibile e di riciclo che permette alla produzione stessa del cacao di essere meno impattante sull’ambiente.
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Basta pensare come ogni anno si spendono 100 miliardi di dollari in prodotti di cioccolato. E se tutti gli scarti della produzione vengono riutilizzati si fa davvero la differenza. L’idea di riciclare i gusci delle fave di cacao non è nuova. Esse vengono infatti utilizzare per produrre elettricità negli impianti a biomassa o come base per la creazione del compost fertilizzante. Per la formazione della carta non erano mai state usate prima d’ora e Favini promette davvero grandi cose.