Razza oceanica: accade per la prima volta

La razza oceanica osservata e monitorata dagli scienziati per la prima volta: vediamo i dati emersi su questo straordinario animale marino

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Razza-Pixabay-OrizzontEnergia.it

 

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Gli oceani presentano una straordinaria varietà di creature viventi di ogni specie che compone un ecosistema sempre più affascinante e misterioso. Gli oceani sono vastissimi e contengono una tale quantità di specie che si stima che circa il 90% sia ancora da classificare, e che il 95% dell’oceano rimane inesplorato. La comunità scientifica globale quindi cerca di accumulare quante più informazioni possibili sulla vita nel mare.

Appare impossibile comunque conoscere il numero esatto delle specie abitanti del mare, ma gli studi odierni suggeriscono una loro decrescita significativa. Il continuo declino della salute di molti ecosistemi, unito all’aumento dei tassi di estinzione stanno superando la capacità di evolversi delle specie e di adattarsi ai repentini cambiamenti che sta subendo il nostro Pianeta. Molti dunque i progetti volti a registrare la diversità, la distribuzione e l’abbondanza di vita marina.

La razza più grande al mondo monitorata

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Mante-Pixabay-OrizzontEnergia.it

Il National Geographic ci presenta l’ultima novità proveniente da un gruppo di ricercatori e di un loro lavoro recente in Mozambico. Andrea Marshall, esperta di razze, è riuscita non solo ad avvistare ma anche a prelevare un piccolo campione della razza più grande al mondo. Si chiama Megatrygon microps, può raggiungere i 3 metri di lunghezza e vive negli abissi degli oceani.

Presenta un pungiglione velenoso, tipo scorpione, che utilizza per difendersi, abbastanza considerevole, della lunghezza di un avambraccio. La ricerca è proseguita per individuare altri esemplari lungo la costa del tratto di mare che lambisce il Mozambico. Alla fine l’impegno e la costanza sono stati premiati con ben 11 esemplari contrassegnati con tag acustici e satellitari, indispensabili al monitoraggio.

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I dati emersi sono decisamente interessanti e ci indicano come queste razze siano in grado di arrivare a profondità considerevoli di circa 200 metri. Nuotano anche per centinaia di chilometri in un solo giorno. I tag acustici e satellitari hanno fornito la possibilità di monitorare questi incredibili animali per studiarne le numerose peculiarità.

Sino ad ora prevalentemente sconosciuta, questa specie di razza compie in realtà un percorso migratorio notevole e in una sconcertante linea retta mai riscontrata prima nelle altre 60 specie. Con il monitoraggio sarà possibile comprendere il motivo di tale comportamento migratorio che implica un impressionante dispendio energetico.

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Sono animali rari, con occhi talmente piccoli da meritare l’appellativo di “smalleye”, che vivono per due terzi del loro tempo al di sotto dei 30 metri come a giustificare questa specifica fisica. Quindi il buio come costante nella loro esistenza, confermato dal fatto che frequentano le barriere coralline proprio di notte.

Ci vorrà del tempo per acquisire dati relativi ad altri aspetti della vita di queste creature ed è necessario procedere spediti in tal senso poiché appare una specie a rischio estinzione. La ricerca sarà dunque fondamentale per individuare anche le modalità e le strategie di protezione al fine di evitare tragici epiloghi.