Studiati 7mila ghiacciai in Asia da parte del team italiano: l’obiettivo è quello di aiutare il Paese a vivere in maggiore sicurezza
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Studiare attentamente la natura ed in particolare alcuni dettagli del suo fantastico mondo permette agli esperti di capire come questa si stia comportando di fronte ai cambiamenti climatici. Come reagiscono ad esempio i boschi, i ghiacciai, gli animali perché solo scrutandoli da vicino è possibile capire come si evolveranno nei prossimi anni le cose.
I ghiacciai sono senza dubbio tra “prede” principali del surriscaldamento globale. Si sciolgono e modificano le loro conformazioni che sono rimaste intatte per decenni e decenni. Proprio questa è la linea che guida il progetto “Glacier and Students” realizzato in Asia che vede capofila gli esperti italiani che si occupano di trovare nuovi strumenti per conoscere le risorse idriche.
Sono 7.200 per la precisione i ghiacciai entrati a far parte dell’inventario che è stato stilato in Pakistan ed in particolare sulla catena montuosa Karakorum, la più grande riserva d’acqua dolce dell’Asia. Una zona importantissima per la natura, la tutela della biodiversità ma anche per studiare il territorio e prevenire i rischi per la popolazione.
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L’obiettivo della studio, infatti, capeggiato dall’Italia tramite l’Associazione Ev-K2 in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), la Cooperazione italiana, l’Asi, l’Università di Cagliari e Milano e l’Università e le istituzioni pakistane, è riconoscere i ghiacciai, monitorarli e prevenire i rischi legati al dissesto idrogeologico. Tra questi si guarda con attenzione ai Glof che portano allo sfondamento dei laghi glaciali nelle zone di montagna del Paese e alle allerte per le inondazioni.
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Proprio questi due fenomeni hanno dilaniato il Pakistan nello scorso anno causando oltre mille morti, e quasi 500 mila sfollati. Ecco perché l’impegno scientifico italiano che è frutto di una collaborazione storica con il Pakistan, è considerato fondamentale per aiutare il Paese asiatico che secondo il Global Climate Risk Index è tra i dieci Paesi al mondo più colpiti dalla crisi climatica. Un modo per trovare le migliori tecnologie che aiutano a vivere meglio di fronte ai mutamenti del clima.