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E’ nuovo il documento emesso dal Dipartimento dell’Energia USA che pianifica grandi novità nell’ambito della ricerca sul riciclaggio della plastica. Si parla di tecnologie atte a promuovere il riciclaggio chimico del polimero inquinante.
La giustizia ambientale sembra finalmente arrivata ad occupare un posto di prim’ordine nell’agenda del governo americano. L’ambito delle ricerche è quello delle tecnologie sostenibili e meno energivore.
Riciclaggio plastica: la svolta made in USA
Il ciclo di vita della plastica prenderà delle strade nuove, più sostenibili. L’idea suffragata dagli incentivi del governo USA è quella di investire nella ricerca di una metodologia di smaltimento e riciclaggio chimico della plastica. Esistono già delle tecnologie per il riciclaggio chimico ma vorrebbero essere migliorate e rese più efficienti.
Il nuovo rapporto del governo fa riferimento al fatto che nonostante le raccomandazioni generali la domanda di plastica a livello internazionale è destinata a crescere. L’impatto dei processi produttivi sull’ambiente è potenzialmente devastante. Il 2% di tutta l’energia consumata negli USA è dedicata alla plastica la cui produzione occupa il 3,8% delle emissioni.
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Il DOE, dipartimento dell’energia, ha come obiettivo quello di rendere più sostenibile il ciclo di vita del polimero migliorando le tecnologie di riciclaggio chimico già esistenti. Ciò potrebbe dare vita a nuove classi di plastica riciclabile adattabili alle esigenze ambientali. L’idea è quella poi di dimezzare il quantitativo di energia necessario al suo smaltimento.
Esiste in effetti una sfida al ribasso dei costi del riciclaggio delle plastiche che guarda alla diminuzione degli impatti sull’ambiente, che prende il nome di Plastics Innovation Challenge, dal 2019, che riceve il plauso dell’American Chemistry Council e Plastics. Ecodesign e riduzione della produzione di microplastiche sono ulteriori punti importanti presi in considerazione dalla ricerca.
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