Jet dei ricchi bloccati, gli attivisti: “Abbiamo occupato le piste”

Associazioni ambientaliste unite per ridurre i gas di scarico nell’atmosfera, questa volta è toccato ai jet privati

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Il settore dei trasporti è la prima fonte di emissioni inquinanti al mondo. Il traffico aereo ha un ruolo fondamentale in questo, occupando il primo posto tra tutti i mezzi. Ogni passeggero, nei voli di linea, contribuisce ad immettere circa 285 grammi di CO2, per chilometro percorso, nell’aria.

La maggiore emissione si ha durante le fasi di decollo ed atterraggio, per cui, ancora più devastanti. sono le tratte brevi. Naturalmente ne consegue che chi usa gli aerei privati è ancor più responsabile della situazione ambientale. La protesta arriva forte e chiara da tutte le associazioni che si occupano di tutela ambientale e che scendono in campo per cercare di cambiare la situazione

Greenpeace ha denunciato questo fatto in riferimento ai partecipanti del WEF, che ha avuto luogo lo scorso maggio a Davos, sulle Alpi svizzere. Ha richiesto lo stop per questa forma di distruzione ambientale così devastante per l’atmosfera, visto che molti tra i partecipanti hanno usato jet privati per coprire anche tratte brevissime.

I velivoli inquinano sono responsabili di una grande parte dell’inquinamento atmosferico, soprattutto quelli a breve percorrenza

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Nello specifico, il dato veramente imbarazzante è che una persona su dieci, giunte al  World Economic Forumm, ha viaggiato su un aereo personale. Emissioni dunque quadruplicate a causa di questo evento. Ricordiamo che duee dei temi cruciali da discutere erano la crisi climatica e le disuguaglianze. E, come giustamente ha fatto notare uno dei rappresentanti dell’associazione, pare proprio una beffa.

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Glòi attivisti a favore del clima mirano allo stesso scopo e sono andati dritti al terminal degli aeroporti. Un’azione che fa parte di una campagna internazionale denominata, Make Them Pay,  contro l’uso degli aerei privati. Ne fanno parte, oltre che persone comuni anche centinaia di scienziati di Scientist Rebellion, Extinction Rebellion e Stay Grounded e Ultima Generazione per l’Italia.

Tutti insieme, e nello stesso momento, il 14 febbraio, hanno interrotto le attività degli aeroporti in ben 11 Paesi e 20 località. Hanno occupato gli ingressi e  chiedendo anche lo stop degli aerei privati. Da Malpensa ad Amsterdam, hanno imbrattato con vernice lavabile le vetrate del terminal e sono entarti sulle piste di atterraggio incollandosi sull’asfalto davanti ai jet parcheggiati.

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A loro si è aggiunta anche la campagna Non Paghiamo il Fossile, che contesta il fatto che venga ancora investito denaro pubblico da parte del Governo nelle aziende del fossile. Queste ultime, come si legge su facebook,  stanno registrando, negli ultimi tempi, un fatturato in costante crescita.