Foche monache, questa la regione italiana che “amano” di più

Tra i mammiferi marini che popolano i nostri mari, ce n’è uno in particolare che ama le coste del Mediterraneo ed è la Foca Monaca

foche monache questa regione italiana amano di più
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La foca monaca è un mammifero pinnipede che ha sempre abitato i mari del Mediterraneo. Appartiene alla Famiglia delle Foche e, purtroppo, è una specie minacciata di estinzione. Secondo alcune recenti ricerche sembrerebbe che ne esistano in natura meno di 700 esemplari. Sono mammiferi che popolano i fondali marini, ma sempre vicino alle coste.

Durante il periodo riproduttivo cercano le spiagge isolate perchè il parto e l’allattamento avvengono solo sulla terra ferma. E’ in grado di vivere sui fondali, ma, periodicamente, risale per respirare. Il cibo di cui si nutre è fatto di crostacei, murene, cernie, dentici e mostelle.

Per stabilire quali siano le sue zone preferite, l’Università Bicocca di Milano ha svolto un lavoro di monitoraggio in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca Aps e altri nove centri di ricerca. Hanno svolto la ricerca tra il 2020 e il 2021 ed hanno, in seguito, pubblicato i risultati sulla rivista Scientific Reports.
La ricerca “Giocare a ‘nascondino’ con la foca monaca del Mediterraneo: un dataset di citizen science rivela la sua distribuzione da tracce molecolari (eDNA)”, pubblicata il 14 febbraio 2023, ha rivelato tracce del passaggio dell’ormai raro mammifero all’interno del Mar Mediterraneo.

Le foche monache stanno tornando a ripopolare il Mediterraneo

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Il metodo utilizzato per tracciare il cammino delle foche monache è del tutto innovativo e non invasivo. I ricercatori, analizzando il Dna di 135 campioni dell’acqua di mare prelevati in 120 punti del Mediterraneo, hanno cercato le tracce molecolari del pinnipede. In questo modo sono potuti risalire alle zone in cui il mammifero dimora.

Elena Valsecchi ha ideato il metodo con il quale il team ha portato portato avanti lo studio. Ecologa molecolare dell’Università Bicocca, è anche autrice dell’articolo e coordinatrice del gruppo di Dna ambientale marino, Marine e Dna Group, dell’ateneo milanese. Insieme al collega Emanuele Coppola, hanno potuto ridisegnare la mappa degli spostamenti della foca monaca.

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Hanno accertato la loro presenza nei canyon dell’isola di Caprera, sull’Alto Adriatico, tra la laguna di Venezia e l’Istria, scendendo nel Salento e nel Golfo di Taranto, le isole siciliane e risalnedo nell’arcipelago toscano. Più a ovest hanno rinvenuto delle tracce nell’arcipelago spagnolo delle Baleari.

Nel 2020, sulle coste pugliesi, fu avvistato e soccorso un cucciolo di foca monaca. Purtroppo i soccorritori non riuscirono a salvarlo, ma il dato interessante è che sicuramente era nato lì. Questa che, inizialmente, era solo una supposizione, è stata confermata dalle analisi del Dna.

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La madre del piccolo pinnipede apparteneva sicuramente alla colonia presente nelle Isole Jonie. Questo a dimostrazione che in quella zona vivono o tornano a riprodursi le foche monache. Un segnale positivo che ci fa ben sperare che in un prossimo futuro la popolazione dei mammiferi pinnipedi possa tornare ad essere una specie non in via di estinzione.

 

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