Perchè le nostre succulente siano sempre bellissime è necessario seguire attentamente pochi e semplici passaggi
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Tutti noi conosciamo le piantine denominate succulente. Le possiamo trovare in vendita ormai ovunque, di ogni forma e dimensione. Sono dotate di particolari tessuti che permettono loro di immagazzinare grandi quantità di acqua dalla pioggia. La useranno poi sapientemente nei periodi di siccità, migrandola a ogni parte del loro organismo che la richieda.
Foglie, fusti e radici diventano carnosi ed ingrossati, assumendo, a seconda del tipo, forme diverse, come ad esempio, sferiche, colonnari, a rosetta o appiattite. Le piante grasse sono spesso indicate col termine generico di cactus ma non è esatto, perché non tutti appartengono a questa tiplogisa.
Crescono prevalentemente in terreni predesertici, dove vi è un’alternanza climatica con periodi di piogge. In coltivazione necessitano di posizioni luminosissime anche se durante l’estate, alcune, non gradiscono il pieno sole, in quanto adattate all’ombra data da comunità vegetali.
Nelle nostre succulente coltivate, se sbagliamo le quantità di acqua, spesso muoiono. Il metodo migliore per determinare il momento ottimale per l’irrigazione è la rilevazione del potenziale idrico. Dovremmo, cioè, informarci al meglio sulla provenienza per capire il loro periodo attivo e di riposo, durante il quale non necessitano di acqua.
Quando sono in terra, invece, non hanno bisogno di alcun intervento. Può succedere che ad un certo punto le nostre piantine abbiano una crescita anomala, mostrandoci così un sintomo di malessere che prende il nome di eziolazione. Questa è una condizione dovuta ad uno squilibrio di luce-acqua e può avvenire anche se la casa è luminosa.
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Se d’inverno ricoveriamo le succulente bagnate, ne stimoleremo la crescita in condizioni avverse. Le nuove spine diventeranno completamente diverse da quelle precedenti, corte e molli, se non addirittura assenti. Le semisferiche cominciano ad alzarsi, prendendo forma colonnare.
Oppure i rami si allungano, diventano esilissimi, decolorati rispetto alla crescita precedente e le foglie si distanziano in modo anomalo. La pianta si deforma produce velocemente una sua parte sottile che va verso la luce, perdendo il suo aspetto naturale. Per riuscire a curarla al meglio è necessario agire in fretta.
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Cominciamo a rimuovere quasi tutte le foglie liberando lo stelo e tagliandone la parte superiore. Mettiamola poi in un luogo fresco e buio per qualche giorno. Non esponiamola ad una fonte diretta di luce per evitare che possa bruciarsi. Se vogliamo mantenere la forma primitiva occorre farle asciugare perfettamente, prima del freddo invernale. Già da metà ottobre inizia il periodo di riposo forzato e la pianta lo capisce.