Pesci: uno studio mostra cosa sono in grado di fare. Emerse solo oggi due peculiarità che li rendono molto simili agli umani
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Gli studi sugli animali sono in continua evoluzione. Osservandoli da vicino è possibile capire e scoprire abitudini e modi di fare ancora non conosciuti, venire a conoscenza di peculiarità specifiche e mai emerse fino ad ora. Allo stesso modo si può anche capire come rispondano agli effetti dei cambiamenti climatici, se riescono ad riadattarsi o meno.
Insomma, c’è un mondo tutto ancora da scoprire e scrutare. Un team di ricerca nipponico guidato dal professor Masanori Kohda della Graduate School of Science dell’Università metropolitana di Osaka ha condotto uno studio sui pesci pubblicando i risultati su Proceedings of the National Academy of Sciences. È emerso che posseggono alcune capacità davvero stupefacenti che in qualche modo li avvicina agli uomini. Vediamo di cosa si tratta.
Riconoscere sé stessi allo specchio ed identificare il proprio volto in foto. Sarebbero queste le due attitudini di cui sarebbero capaci i pesci riscontrate nel corso dello studio condotto dal team nipponico. Delle qualità che rendono queste specie animali molto simili agli uomini. In particolare, si tratta della specie Labroides dimidiatus conosciuto come pesce pulitore.
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Alcuni studi precedenti avevano già riscontrato la qualità dei pesci di riconoscere sé stessi allo specchio, chiamata in gergo auto-riconoscimento speculare (MSR). A questo oggi si aggiunge però la capacità dei pesci pulitori di riconoscere il proprio volto in foto anche quando questo sia posizionato sul corpo di un altro pesce.
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È stato provato proprio con dei riscontri pratici. Di solito, infatti, quando un esemplare di questa specie non conosce dei simili che incontra sul suo tragitto li attacca con regolarità. Quando sono state mostrate loro delle foto con il corpo di un altro esemplare e la testa di quello pescatore, i pesci non hanno attaccato, senza nemmeno mostrare un briciolo d’istinto alla reazione aggressiva. Una situazione del tutto diversa per le foto raffiguranti dei pesci sconosciuti. Una prova schiacciante che dimostra che i pesci identificano gli altri simili in base alla testa e non al corpo.