Il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) ha recente registrato una fortissima esplosione sul Sole. I danni potrebbero arrivare sulla Terra
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Le esplosioni solari, anche conosciute come brillamenti solari, sono eventi che si verificano sulla superficie del Sole in cui viene liberata un’enorme quantità di energia. Questa energia viene rilasciata sotto forma di radiazione elettromagnetica, particelle ad alta energia e onde d’urto. Le esplosioni solari sono il risultato di improvvisi cambiamenti nei campi magnetici del Sole, che causano un rapido rilascio di energia. Le esplosioni solari possono causare interferenze nelle comunicazioni radio e nei sistemi di navigazione, nonché influire sul clima spaziale.
Quando le particelle ad alta energia associate alle esplosioni solari raggiungono la Terra, possono causare tempeste geomagnetiche, con effetti sui satelliti in orbita e sulle reti elettriche terrestri. Le esplosioni solari possono anche produrre le cosiddette “fiammate solari“, ossia l’emissione di grandi quantità di plasma ionizzato nella corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole. Le fiammate solari possono essere spettacolari da osservare, ma rappresentano anche una minaccia per la sicurezza delle missioni spaziali e dei satelliti in orbita intorno alla Terra. E ora le attrezzature di osservazione solare conosciute come coronografi, installate sulla sonda spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), hanno catturato un alone di particelle cariche che si stava espandendo dalla zona dell’esplosione solare.
Esplosione sul Sole, allarme per la Terra?
Il 20 febbraio è previsto che una porzione della CME raggiunga la Terra, il che potrebbe provocare tempeste geomagnetiche che si estendono dalla categoria G1, la più lieve, alla G3, quella più forte, come segnalato da SpaceWeather.com, un sito specializzato nel campo. Gli esperti dell’analisi NOAA stanno attualmente lavorando alla creazione di modelli per comprendere la struttura interna e la traiettoria della CME, e perciò le previsioni potrebbero variare nelle prossime ore.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> I fisici non credono ai loro occhi: lo spettacolo è offerto da due stelle di neutroni
Il 17 febbraio alle ore 21:16 in Italia, la nuova regione solare AR3229 ha prodotto un brillamento di classe X2.2 che è stato registrato dall’osservatorio Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA come impulso ultravioletto. Questo ha provocato l’ionizzazione della parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando un’interruzione della comunicazione radio a onde corte nelle Americhe. Per oltre un’ora dopo il brillamento, i marittimi, gli aviatori e i radioamatori potrebbero aver notato una perdita di segnale e altri effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Avvistati nei cieli: lasciano di stucco e dopo giorni si scopre la verità
Inoltre, il potentissimo flare solare ha generato uno tsunami solare che si è propagato nello spazio. L’onda d’urto oscura prodotta dallo tsunami è stata rilevata dalle immagini catturate dal SDO, e l’US Air Force ha segnalato un’emissione radio solare di tipo II proveniente dallo tsunami, con una velocità d’urto stimata superiore a 2400 km/s. Si ritiene che gli tsunami solari e le esplosioni radio di tipo II siano strettamente legati alle CME. Ovvero una fuoriuscita di massa coronale, abbreviata come CME (coronal mass ejection), è un evento in cui si verifica un’emissione di materiale dalla corona solare. Questo materiale è costituito principalmente da ioni elettrici e protoni, sotto forma di plasma, e quando raggiunge la Terra può causare perturbazioni nella sua magnetosfera.