Gli allevamenti intensivi rappresentano una delle maggiori fonti inquinanti del nostro pianeta. In Spagna il problema degli allevamenti di suini è diventato serio.
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Negli ultimi 10 anni la Spagna ha investito enormemente nel settore degli allevamenti intensivi dei maiali. Causa delle più incriminate fra le responsabili dell’inquinamento atmosferico, la pratica dell’allevamento intensivo non sembra destinata ad arrestarsi.
Le aperture degli stabilimenti sono cresciute del 40% e a farne le spese sono i centri rurali più piccoli che si stanno via via svuotando per via dell’aria irrespirabile e dell’acqua sempre più inquinata.
Spagna: gli allevamenti di maiali svuotano i piccoli centri urbani
Il sistema dell’allevamento intensivo figura fra le pratiche industriali più inquinanti adoperate dall’essere umano. Alcuni paesi, nonostante l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici ad esso conseguenti, hanno giustamente deciso di incrementare i fondi destinati a questa pratica oramai ritenuta brutale, obsoleta e, soprattutto, nociva.
Fra questi paesi rientra la Spagna che rappresenta la maggiore produttrice di carne suina a livello europeo. Nell’arco del solo 2021 sono stati macellati su territorio spagnolo ben 58 milioni di maiali, un numero che supera quello della popolazione media della nazione pari a 47 milioni di abitanti.
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Più maiali che abitanti quindi? Ebbene sì, con la differenza che i primi vengono allevati e uccisi in appositi campi. La situazione sta avendo un impatto, oltreché primariamente ambientale, sociale. Il Guardian evidenzia come gli allevamenti intensivi sorgano soprattutto in quei piccoli comuni meno centrali della nazione.
Il numero di abitanti di questi comuni è al di sotto dei 5.000 residenti. Ad esempio a Balsa de Ves, paesino spagnolo di appena 100 anime, si parla di una vera e propria invasione di maiali. Nei capannoni industriali vengono allevati 100mila esemplari l’anno il che significa in proporzione che per ogni abitante vi sono 800 maiali, denuncia la sindaca Natividad Pérez Garcia.
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L’aria in questi piccoli comuni è diventata irrespirabile. Uno studio del 2021 condotto dalla confederazione Ecologistas en Accìon ha registrato i medesimi effetti in tutti i comuni in cui il numero di maiali supera quello di persone. L’inquinamento in queste zone è cresciuto sensibilmente sollevando le polemiche dei pochi cittadini rimasti. Il livello di nitrati nell’aria risulta il doppio rispetto ai livelli consentiti dalla legge.