In molti si stanno interrogando chi, nel 2025, chi dominerà l’offerta di energia elettrica. Una domanda che ora ha una risposta
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La produzione di elettricità può avere un impatto significativo sull’inquinamento dell’ambiente. Ci sono diverse fonti di energia utilizzate per produrre energia elettrica, ognuna delle quali ha i propri vantaggi e svantaggi dal punto di vista ambientale.
Ad esempio, la produzione di elettricità a partire dai combustibili fossili, come carbone, petrolio e gas naturale, è associata alla liberazione di grandi quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, un gas serra che contribuisce al riscaldamento globale. Inoltre, la combustione di questi combustibili può causare l’emissione di sostanze inquinanti come l’ossido di zolfo, l’ossido di azoto e le particelle fini, che hanno effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.
Le fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica, sono considerate generalmente più pulite e sostenibili, dal momento che producono meno emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici rispetto ai combustibili fossili. Tuttavia, anche queste fonti di energia possono avere un impatto ambientale se non sono utilizzate correttamente, ad esempio l’energia idroelettrica può danneggiare gli ecosistemi acquatici se non vengono progettati adeguati sistemi di mitigazione. Ma in futuro chi dominerà il mercato dell’energia elettrica?
Secondo le informazioni riportate nel rapporto del Electricity Market Report 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, si prevede che nel corso dei prossimi tre anni le fonti energetiche rinnovabili, unitamente all’energia nucleare, saranno prevalenti nella produzione di energia elettrica e risponderanno alla maggior parte della domanda globale fino al 2025. Ciò potrebbe comportare una diminuzione delle emissioni di carbonio derivanti dal settore energetico.
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Secondo il rapporto, l’elettricità è una necessità fondamentale per molti aspetti della vita nella società moderna e lo diventerà sempre di più grazie all’espansione del suo ruolo nei trasporti e nel riscaldamento, con l’uso di tecnologie come i veicoli elettrici e le pompe di calore. Nonostante sia la più grande fonte di emissioni di anidride carbonica a livello globale, la produzione di energia elettrica è anche il settore che sta conducendo la transizione verso le emissioni nette zero grazie alla rapida crescita delle energie rinnovabili come il solare e l’eolico. Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, “la buona notizia è che le energie rinnovabili e il nucleare stanno aumentando abbastanza rapidamente per soddisfare quasi completamente questa crescente richiesta“.
La domanda globale di elettricità dovrebbe accelerare fino a una media del 3% nei prossimi 3 anni. Questo grazie alla crescita delle economie in via di sviluppo ed emergenti in Asia, che sta superando la crescita di altre regioni. Si prevede che la domanda di elettricità aumenterà di oltre il 70% nei prossimi tre anni, con Cina, India e Sud-est asiatico che rappresenteranno la maggior parte di questa crescita.
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Tuttavia, ci sono notevoli incertezze sull’economia cinese e sulla sua crescita futura, che potrebbero portare a un ulteriore aumento della sua quota di consumo globale di elettricità. Allo stesso tempo, le economie avanzate stanno cercando di utilizzare l’elettricità in modo più estensivo per sostituire i combustibili fossili in settori come i trasporti, il riscaldamento e l’industria. Una crescita che potrebbe un impatto pesante sul Pianeta, se non riusciremo a garantire una buona fetta di produzione attraverso le fonti rinnovabili.