Ultrasuoni: cosa sono? Ecco un breve approfondimento scientifico per capire meglio le dinamiche delle onde sonore meno comuni, per noi.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Gli ultrasuoni sono, nel gergo comune, dei suoni impossibili da udire a livello di esperienza ordinaria. Ci si riferisce ad essi spesso come a quei suoni che possono essere percepiti da determinate specie viventi.
Non sempre udibili dall’essere umano, gli ultrasuoni, come i suoi in generale, hanno l’andamento delle onde. Se l’ampiezza dell’onda è larga il suono sarà basso, se ristretta alto. Approfondiamo.
Ultrasuoni: di cosa si tratta esattamente? Facciamo chiarezza!
La forma dei suoni in natura è quella dell’onda. Ci sono suoni, tuttavia, che non possono essere percepiti dall’orecchio umano, perlomeno non a certe frequenze. L’udibilità o meno di un’onda sonora è infatti stabilita dalla sua stessa frequenza. Per quanto concerne l’essere umano, gli ultrasuoni possono essere percepiti solo se ad una frequenza compresa fra i 20 e i 20.000 Hz.
Spesso si dice che gli ultrasuoni sono suoni udibili in modo specifico da certi animali, così infatti è poiché riescono a percepire differenti frequenze d’onda. Tutti i suoni al di fuori della banda di frequenza sopra menzionata sono per noi inesistenti, o meglio, impercettibili. Gli “ultra”- suoni, sono per noi dunque quei suoni che hanno frequenza maggiore di 20.000 Hz.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: I fisici non credono ai loro occhi: lo spettacolo è offerto da due stelle di neutroni
Le onde acustiche degli ultrasuoni sono al di fuori della nostra capacità uditiva eppure sussistono. I cani e i delfini, fra le specie animali, rappresentano degli esempi di viventi in grado di cogliere gli ultrasuoni. Fu grazie allo scienziato Francis Galton che l’esistenza di queste onde sonore venne teorizzata.
Non è insolito vedere utilizzate delle trappole ad ultrasuoni istallate appositamente per tenere lontani da casa e giardino insetti, scarafaggi, formiche, topi o talpe. Questi suoni sono in grado di propagarsi nell’aria e nei liquidi, ragion per cui i delfini li sfruttano abilmente per comunicare e percepire segnali di altre specie.
Gli ultrasuoni vengono da noi sfruttati in ambito medico, in ambito industriale e anche automobilistico. L’eco prodotto dagli ultrasuoni e la vicinanza dell’onda di ritorno sono sfruttati ad esempio per identificare la presenza di ostacoli nell’aria di parcheggio. Altro esempio è l’ecoDoppler, che identifica la circolazione venosa e arteriosa.