Ad annoverarsi fra le piaghe che costellano l’età contemporanea è sopraggiunto il rischio della malaria. Ebbene sì, le zanzare portatrici di malattia crescono di numero.
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Le zanzare costituiscono una tipologia d’insetto a cui siamo di certo abituati. Ad essere più insolita è la pericolosità ad esse legata. A quanto pare il responsabile dell’allarme è ancora una volta il cambiamento climatico.
Ma in che senso? Di che allarme stiamo parlando? A quanto pare le anomale temperature stanno incentivando la migrazione delle zanzare a latitudini e altitudini più elevate.
Malaria: il pericolo non rappresenta più una chimera lontana
L’informazione trapela dallo studio di alcuni ricercatori del Georgetown University Medical Center di Washington che ha tracciato lo spostamento delle zanzare africane portatrici di malaria, per l’appunto. Gli studiosi hanno identificato un guadagno di circa 5 km all’anno nello spostamento degli insetti infetti verso i poli.
Ciò significa che lo spostamento è più veloce di quanto si pensasse nonché il più rapido da circa un secolo e più. Sono numerose le specie tropicali che si stanno spostando verso i poli guadagnando in termini di altitudine 6,5 metri. Lo spostamento è a sud dell’equatore, ogni anno si spostano al di sotto della linea immaginaria di almeno 5 km.
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Il clima rispetto allo scorso anno ha subito un cambiamento drastico: il pianeta è più caldo di 1,2 C° rispetto al periodo precedente all’industrializzazione. Lo spostamento delle specie tropicali supera le stime avanzate nel monitoraggio effettuato nel 2011 che indicava come approssimativo uno spostamento annuo di 1,7 km.
Il principale autore dello studio, l’assistente professore Colin Carlson, ha affermato che quanto osservato ricalca perfettamente lo scenario in cui il cambiamento climatico intervenisse a velocizzare lo spostamento delle zanzare verso le zone più fredde del globo, che è la realtà che stiamo vivendo.
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La migrazione inedita delle zanzare in zone insolite sta portando la malaria a diffondersi in luoghi impreparati a fronteggiare la malattia. Grazie allo studio la ragione si è ricondotta al cambiamento climatico. L’analisi ha preso in esame la specie di zanzare del genere Anopheles, famose per la capacità di trasmissione del morbo.
Il genere è sottoposto a tracciamento dal 1898 e Carlson ha precisato che altre specie si stanno muovendo in modo simile. La vita su un pianeta più caldo si muove ed abita zone diverse da quelle consuete. E’ necessario per lo studioso riscrivere le regole della biosorveglianza e i progressi fatti in questo senso sono ancora pochi.