Oceani: l’Onu è al lavoro per tutelarli dopo la presa di consapevolezza della Cop15. Ecco cosa sta accadendo in questi giorni a New York
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Tra le aree più a rischio oggi, sulla terra, ci sono anche le acque, quelle dei mari e degli oceani. Distese sconfinate custodi di biodiversità che non possono andare perse. Una consapevolezza nata nel cuore della Cop15 incentrata proprio sulla biodiversità nella quale si era stabilito che tutti i 195 Paesi facenti parte dell’Onu si sarebbero impegnati a difendere e proteggere il 30% del suolo e delle aree marine facendole diventare aree protette.
Un traguardo storico per la salvaguardia della vita sulla terra sempre più messa a rischio dai cambiamenti climatici. Basta pensare che ad oggi solo 1% di tutti gli oceani sono protetti e tutelati, un dato che fa capire come sia necessario agire ed in fretta. Anche in vista di questo, in questi giorni a New York sono in atto dei colloqui molto importanti per la sorte degli oceani.
Sono iniziati lunedì, i negoziati per proteggere le aree dedicate all’acqua che si trovano sulla faccia della terra. Trattative che si svolgeranno ai tavoli delle Nazioni Unite e che hanno come fine ultimo quello di trovare un accordo per proteggere gli oceani. Una consapevolezza ormai raggiunta da tutti i membri dopo la Cop15 che ha fissato degli obiettivi chiave.
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Proteggere gli oceani è essenziale ma è un compito non facile. Allontanandosi sempre di più dalle coste, il controllo diminuisce e le acque diventano preda degli interessi aziendali e degli stati che puntano alla ricchezza e non alla tutela, senza considerare che gli oceani hanno un ruolo significativo nella difesa degli equilibri naturali. Sono in grado, infatti, di assorbire grandi quantità di CO2 svolgendo il ruolo di pulitori dell’atmosfera di particelle come il carbonio ad alto effetto serra. Nel mentre, producono anche ossigeno, dal 50 all’80% di tutto quello che si trova sul pianeta.
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Ecco allora che oltre i confini nazionali, c’è la necessità che tutti i Paesi agiscano insieme, subito, per trovare un accordo che permetta di intervenire in modo strategico tutelando le due funzioni principali degli oceani: la produzione di gran parte dell’ossigeno necessario sulla terra e la riduzione dell’anidride carbonica per il contenimento del riscaldamento globale.